Attualità

Via le buste della maturità e l’alternanza scuola lavoro: le richieste degli studenti a Fioramonti

Continua l’iniziativa “Dillo al Ministro” che, oltre ad aver raccolto un documento sintetico con le principali richieste da parte del personale scolastico, continua a dare voce alle numerosissime proposte di chi la scuola la vive ogni giorno.

Fra queste, abbiamo ricevuto delle richieste da parte di studenti che vogliono utilizzare questo canale messo a disposizione da La Tecnica della Scuola per esprimere anche la loro idea di scuola al ministro Fioramonti.

Maturità, stop alle buste: “E’ un doppio lavoro per docenti e studenti”

In particolare riportiamo la richiesta di una ragazza della classe V C di un Liceo linguistico della provincia di Caserta, che formula delle precise riflessioni: “Sono una ragazza della provincia di Caserta frequento l’ultimo anno di liceo quindi prossima alla maturità, approvo le sue scelte e dei cambiamenti da lei imposti, però perché stravolgere in questo modo il metodo di studio di tutti gli studenti? Perché dare delle difficoltà nel prepararsi? poiché non si sa l’argomento preciso su cui approfondire? Come noi rispettiamo la legge è bene che anche chi impone una legge porti rispetto verso chi le rispetta. Introdurre le buste all’esame di maturità è un doppio lavoro per docenti e studenti, portare gli studenti ad una stanchezza psicologica e ad arrivare ad un esame confusi dallo studio.

“Vogliamo parlare dell’alternanza scuola lavoro?”

“E poi vogliamo parlare dell’alternanza scuola lavoro? A cosa serve?”, prosegue la giovane. “Nella nostra scuola non si fa niente di produttivo solo ascoltare per sei ore, dopo una giornata scolastica di come si prenota un viaggio. Ma secondo lei oggi giorno è importante come prenotare un viaggio? Per me alternanza scuola lavoro ha tutt’altro significato, portare gli studenti su un vero posto di lavoro anche fuori dall’Italia ma che almeno imparino davvero il mondo del lavoro e i sacrifici che fanno i lavoratori”.

Sullo stesso tema un’altra studentessa ritiene sia superflua, “poiché priva gli studenti di prezioso tempo che potrebbe essere dedicato allo studio, impiegato invece per ascoltare e apprendere cose non inerenti al proprio percorso scolastico”.

“Ma io le chiedo signor ministro è davvero questo che importa introdurre buste o altre cose? Oppure è importante cambiare l’Italia, perché con questa terra in cui ci troviamo non andremo molto lontano stanno distruggendo il nostro futuro, il futuro dei giovani.
Non conta più la parola del singolo cittadino e questo è vero e proprio egoismo. Quindi le chiedo di far tornare le cose come prima e si metta nei panni degli studenti”.

“Caro Ministro, pensi agli studenti”

E se questo messaggio le arriva cerchi di salvarci, cerchi di salvare gli studenti che verranno dopo di me perché i diritti di cui deve godere uno studente che sarebbero i tali:
– il diritto alla riservatezza;
– il diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo porti a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento;
– il diritto ad un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;
– il diritto ad offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;
– il diritto a iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
– il diritto alla salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;
– il diritto alla disponibilità di un’adeguata strumentazione tecnologica;
– il diritto a servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

E di questi se andiamo a fare un sondaggio ne godiamo solo del 25%.
Scusi se ho impegnato dieci minuti del suo tempo cordiali saluti”.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.

 

Redazione

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