Via libera ai contratti (forse) ma solo per la parte normativa

In attesa di conoscere le decisioni che potrà assumere la Commissione Affari Costituzionali del Senato, l’analoga commissione della Camera, riunitasi in seduta comune con la Commissione Lavoro, ha espresso il proprio parere sullo schema di regolamento relativo al blocco di contratti e stipendi.
Come già da noi anticipato il parere è favorevole, anche se sono state sottolineate due condizioni.
La Commissione ha sottolineato in primo luogo che la proroga prevista dal regolamento deve intendersi del tutto eccezionale e provvisoria, “rendendo, per il futuro, non ipotizzabile un ulteriore allungamento temporale, che rischierebbe di trasformare un intervento che doveva essere una tantum e limitato nel tempo in una vera e propria deroga al meccanismo medesimo”
Inoltre le due Commissioni invitano il Governo “ad adottare ogni opportuna iniziativa finalizzata a consentire, immediatamente dopo l’entrata in vigore del decreto in esame, la ripresa della contrattazione collettiva ai soli effetti normativi, modificando lo schema di decreto nella parte in cui lo stesso ha congelato fino al 31 dicembre 2014 la stessa contrattazione collettiva, fermo restando che la contrattazione per la parte economica potrà esplicare i suoi effetti a decorrere dall’anno 2015”.
Poiché è poco probabile che al Senato l’orientamento dei parlamentari cambi radicalmente, la conclusione della vicenda è pressoché segnata: il regolamento verrà approvato dal Governo e, nella migliore delle ipotesi, la contrattazione si potrà aprire esclusivamente sugli aspetti normativi.
Per ogni eventuale miglioramento di natura economica bisognerà aspettare ancora almeno un anno e mezzo.
I sindacati si sono già fatti sentire e va anzi rimarcato che è la prima volta dopo molto tempo che lo fanno in modo unitario. Ma è molto difficile che la posizione del Governo possa cambiare in modo significativo.

Reginaldo Palermo

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