Attualità

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto dignità

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto dignità, primo provvedimento economico del governo Conte

Per il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, sarà “un primo passo in avanti”, ha detto, “però io so benissimo che il nostro intervento non potrà prescindere dall’abbassamento del costo del lavoro” e “questo nella legge di Bilancio ci sarà”.

Tra le misure principali contenute nel decreto c’è la stretta sulla pubblicità sui giochi e sulle delocalizzazioni, tagliando i fondi alle aziende che lasciano l’Italia prima di 5 anni. Rafforzamento dei centri per l’impiego che dovranno essere “il cardine su cui dovrà girare il reddito di cittadinanza”.

I contratti a termine potranno durare massimo 12 mesi. Poi, per essere rinnovati, bisognerà indicare una causale specifica: cioè il motivo per cui non diventano a tempo indeterminato. E anche in quel caso si potranno prorogare al massimo altri 12 mesi

Alla riunione non ha presenziato Matteo Salvini, vice-premier e ministro dell’Interno, a Siena per il Palio.

Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, lunedì 2 luglio 2018, alle ore 20.55 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

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RIORDINO DELLE FUNZIONI DI GOVERNO

Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Alberto Bonisoli e del Ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

In particolare, il decreto trasferisce al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo, prevedendo, al contempo, il conseguente cambio delle denominazioni dei due Ministeri, il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie e le necessarie modifiche normative riguardanti gli enti vigilati.

Inoltre, il testo trasferisce al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare le funzioni in materia di emergenza ambientale esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche.

Infine, alla luce delle deleghe attribuite dal Presidente del Consiglio al Ministro per la famiglia e le disabilità, il decreto attua un riordino delle funzioni di indirizzo e coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero dell’autorità politica delegata, in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza e disabilità. L’obiettivo è quello di raccordare alcune competenze, proprie della materia della famiglia, in modo da rendere omogenea e coerente la relativa disciplina, includendovi i profili relativi alle adozioni nonché un più ampio novero di competenze attinenti all’infanzia e all’adolescenza. In tale quadro, si disciplina altresì il trasferimento delle funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in favore delle persone con disabilità, al fine di garantirne la tutela e la promozione dei diritti e di favorire la loro piena partecipazione ed inclusione sociale.

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COOPERAZIONE ITALO-LIBICA NEL CONTRASTO AL TRAFFICO DI ESSERI UMANI

Disposizioni urgenti per la cessione di unità navali italiane a supporto della Guardia Costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi, del Ministro dell’interno Matteo Salvini, del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la cessione, a titolo gratuito, di unità navali da parte del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera italiana e della Guardia di Finanza, a supporto della Guardia Costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici.

Il decreto persegue l’esigenza d’incrementare la capacità operativa delle autorità costiere libiche, allo scopo di garantire la corretta gestione delle dinamiche del fenomeno migratorio, con specifico riferimento ai flussi provenienti da e in transito in quel Paese, attribuendo priorità alla necessità di contrastare i traffici di esseri umani, di salvaguardare la vita umana in mare e di contenere la pressione migratoria, anche in un’ottica di tutela delle frontiere esterne e di prevenzione di potenziali rischi di infiltrazioni da parte di soggetti contigui alle organizzazioni terroristiche.

Il decreto autorizza, inoltre, per l’anno 2018, specifici stanziamenti per garantire la manutenzione delle unità navali cedute dal Governo italiano a quello libico e lo svolgimento, da parte delle forze armate e di polizia italiane, delle attività addestrative e formative del personale della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici.

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DECRETO DIGNITÀ

Misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.

Il provvedimento mira, in particolare:

  • limitare l’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato, favorendo i rapporti a tempo indeterminato. Si riduce in tal modo il lavoro precario, riservando la contrattazione a termine ai casi di reale necessità da parte del datore di lavoro. A questo scopo, si prevede che, fatta salva la possibilità di libera stipulazione tra le parti del primo contratto a tempo determinato, di durata comunque non superiore a 12 mesi di lavoro in assenza di specifiche causali, l’eventuale rinnovo dello stesso sarà possibile esclusivamente a fronte di esigenze temporanee e limitate. In presenza di una di queste condizioni già a partire dal primo contratto sarà possibile apporre un termine comunque non superiore a 24 mesi. Al fine di indirizzare i datori di lavoro verso l’utilizzo di forme contrattuali stabili, inoltre, si prevede l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale – attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, a carico del datore di lavoro, per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato – in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione;
  • salvaguardare i livelli occupazionali e contrastare la delocalizzazione delle aziende che abbiano ottenuto aiuti dallo Stato per impiantare, ampliare e sostenere le proprie attività economiche in Italia;
  • contrastare il grave fenomeno della ludopatia, vietando la pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro;
  • a introdurre misure in materia di semplificazione fiscale, attraverso la revisione dell’istituto del cosiddetto “redditometro” in chiave di contrasto all’economia sommersa, il rinvio della prossima scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto “spesometro”), nonché l’abolizione dello split payment  per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto. Le nuove norme prevedono, innanzitutto, che il decreto ministeriale che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva attualmente vigente (redditometro) non ha più effetto per i controlli ancora da effettuare sull’anno di imposta 2016 e successivi. Inoltre, si prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze possa emanare un nuovo decreto in merito dopo aver sentito l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori. Con specifico riferimento alle comunicazioni dei dati di fatturazione relativi al terzo trimestre del 2018, infine, si interviene prevedendo che gli stessi possono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il secondo mese successivo al trimestre.
Andrea Carlino

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