Il Consiglio di Stato ha dato ragione al ministero dell’Istruzione respingendo “l’istanza cautelare proposta in primo grado”: l’inglese “potenziato”, il modulo d’insegnamento alla secondaria di primo grado che propone cinque ore settimanali anziché tre tradizionali, si farà. Dopo tante polemiche, acuite dalle proteste delle associazioni che difendono i docenti della seconda lingua comunitaria, l’Ordinanza n. 4291/2009 ha messo fine alla questione dando il via libera alla Circolare ministeriale sulle iscrizioni, la n. 4 risalente al 15 gennaio scorso, con cui si dava la possibilità agli studenti di studiare la lingua inglese per cinque ore alla settimana a danno della seconda lingua comunitaria.
Proprio in base alla Circolare del Miur d’inizio anno, impugnata da quasi 300 professori di francese, spagnolo e tedesco in servizio in tutta Italia e messa in stand by a seguito della sospensione del Tar Lazio di alcune settimane dopo, ci sono comunque almeno due condizioni essenziali per l’attuazione dell’inglese cosiddetto “potenziato”: che venga richiesto dalla maggior parte delle famiglie degli studenti che compongono la classe e che la scuola non disponga di docenti di ruolo che insegnano la seconda lingua comunitaria.
È difficile però che il pronunciamento del Consiglio di Stato abbia immediata attuazione: depositata il 26 agosto e divulgata ad anno scolastico praticamente iniziato difficilmente potrà essere introdotta nei programmi già nell’a.s. 2009/2010.
A meno che i dirigenti scolastici dove le famiglie avevano chiesto l’adozione dell’inglese “potenziato” abbiano avuto l’intuizione di non applicare la circolare n. 60 del 25 giugno con cui viale Trastevere indicava ai presidi “in ottemperanza a quanto richiesto dal Tar Lazio, la sospensione della citata circolare n. 4/2009“. Alcuni di loro sembra che non se la siano sentita, con le classi e gli organici già costituiti, e le famiglie già in vacanza, di rimettere mano a tutto. Così ora solo loro, i presidi disubbidienti, potranno partire con cinque ore a settimane d’inglese.