Semaforo verde della Camera dei deputati all’immissione in ruolo dei docenti di religione. Il disegno di legge 2840 ha superato, infatti, il primo ostacolo in vista dell’approvazione finale.
La discussione proseguirà, ora, a Palazzo Madama e, se la maggioranza farà quadrato per evitare l’approvazione di emendamenti, i docenti di religione potranno ottenere la stabilizzazione del loro posto di lavoro, forse, già dal prossimo anno scolastico. Gli insegnanti di religione, infatti, al momento, sono precari in tutto e per tutto. Con la sola eccezione della progressione retributiva di anzianità che, a differenza dei precari delle altre discipline, viene loro attribuita regolarmente. La contropartita, però, è quella di non guadagnare punteggio di servizio con il passare degli anni. E ciò comporta la totale dipendenza dalla discrezionalità del vescovo o dalla volontà della eventuale commissione curiale che decide l’attribuzione degli incarichi, di anno in anno.
Le immissioni in ruolo seguiranno al superamento di un concorso riservato ai docenti con almeno 4 anni di servizio. Dopo la fase transitoria, si passerà all’indizione di concorsi ordinari veri e propri.
Chi otterrà l’immissione in ruolo potrà cambiare materia di insegnamento qualora dovessero verificarsi situazioni di soprannumerarietà insanabili (esuberi). In questo caso, sarà possibile anche accedere alla mobilità intercompartimentale. Il passaggio di cattedra potrà avvenire solo se l’interessato sarà in grado di vantare i titoli previsti dalla normativa di settore.
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