Con il sopraggiungere del bel tempo, le scuole tutte sono impegnate nell’organizzazione dei viaggi d’istruzione quali momenti integrativi dell’attività educativa e didattica della scuola. Essi trovano spazio nella programmazione delle attività extrascolastiche all’interno del PTOF e concorrono a promuovere l’ampliamento delle conoscenze e favorire i processi di socializzazione.
L’intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche. Diventa quanto mai opportuno organizzare i viaggi d’istruzione prestando attenzione non solo all’aspetto didattico, ma anche a quello sulla sicurezza.
Uno degli aspetti che caratterizza la scuola autonoma è la progettazione di attività rispondenti alle esigenze del territorio e degli alunni, in questa prospettiva anche le visite guidate o i viaggi d’istruzione devono rispondere alle esigenze specifiche degli alunni in continuità con le progettazione educative e curriculari previste nel piano triennale dell’offerta formativa. I viaggi d’istruzione quindi devono, per essere efficienti ed efficaci, avere una ricaduta formativa nel processo di crescita degli alunni sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista relazionale.
A seguito di diversi incidenti accorsi durante le visite guidate e nei viaggi d’istruzione, ha assunto particolare rilevanza l’aspetto sicurezza cui prestare attenzione da parte del dirigente scolastico e del docente incaricato di occuparsi dell’organizzazione. In merito il ministero dell’istruzione nel 2009 con la nota . n. 1385 invitava i dirigenti scolastici a richiamare l’attenzione degli Organi Collegiali, nel deliberare i viaggi d’istruzione, di prestare attenzione non solo le attività connesse alle iniziative, ma anche di fornire apposite indicazioni finalizzate a prevenire il verificarsi d’infortuni nel corso del loro svolgimento.
Nella nota del 12 aprile del 2016 il ministero ha precisato che le raccomandazioni hanno solo una funzione orientativa e, quindi, non sono prescrittive sia per la scelta delle ditte di trasporto scolastico, sia la “decisione di richiedere l’intervento della Polizia stradale (ma anche della Polizia locale) per il controllo preventivo dell’idoneità dei mezzi di trasporto”.
In merito alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione va posto l’accento sull’enorme responsabilità, che ricadono sui docenti accompagnatori per un compenso vicino allo zero. È deprecabile la condizione a cui sono “condannati” i docenti che volontariamente decidono di portare una o più classi in gita scolastica o in visita d’istruzione, senza dimenticare che se è previsto il pernotto, i rischi per l’incolumità degli alunni aumentano.
Sarebbe opportuno ripartire da un chiaro ed efficace patto tra scuola e famiglia, tra docenti e genitori al fine di favorire la ripresa dei viaggi d’istruzione promovendo un’effettiva e chiara valorizzazione dei docenti che volontariamente decidono di accompagnare gli alunni soltanto per un senso professionale volto a promuovere la formazione degli alunni.
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