Di recente, visto anche il periodo dell’anno in cui ci troviamo, si parla molto di viaggi d’istruzione, che finalmente è possibile fare dopo gli anni di pandemia. La loro organizzazione, però, è più complessa che mai, tra docenti che non vogliono fare gli accompagnatori a causa dei pericoli che potrebbero sorgere, dell’irrequietezza degli adolescenti e della paga ridotta e dei costi proibitivi dei voli e degli hotel.
Costi insostenibili per le famiglie
Su questo hanno riflettuto i deputati del Pd Emiliano Fossi e Irene Manzi. Come dichiarano in una nota congiunta riportata da Ansa, i due hanno chiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di istituire un fondo apposito per i viaggi d’istruzione: “I viaggi e le visite d’istruzione rappresentano un momento integrativo e complementare all’attività educativo-didattica della scuola. Sono un momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione, preziosa occasione di riscontro e approfondimento di quanto trattato nelle attività di studio. Essi, infatti, scaturiscono dalla programmazione didattica, dalla quale non possono prescindere, e sono inseriti nel Piano dell’offerta Formativa. Oggi – dopo la pandemia e con la grave crisi economica e sociale che stiamo affrontando – molti studenti non possono partecipare a queste attività a causa dei costi, spesso, insostenibili per le famiglie. In alcune occasioni, sono gli stessi istituti che si fanno carico degli studenti più fragili, istituendo fondi di solidarietà”, hanno esordito.
“Riteniamo opportuno un intervento diretto dello Stato, tramite l’istituzione di un apposito fondo dedicato, per incentivare la partecipazione degli studenti ai viaggi promossi dalle scuole. Accanto alle risorse andranno poi definiti i criteri di accesso che dovranno tenere conto inevitabilmente del contesto economico e sociale di origine dei potenziali beneficiari, di eventuali disabilità , oltre che dell’impegno didattico e del comportamento disciplinare degli studenti, sempre e comunque nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica. Chiediamo al Ministro Valditara di provare a dare un senso alla parola Merito, sostenendo la partecipazione di tutti i ragazzi ai viaggi di studio. La scuola deve essere inclusiva, combattere le disuguaglianze e dare a tutti le stesse opportunità”, hanno concluso, annunciando di aver depositato un’interrogazione al Ministro Valditara per valutare l’istituzione del fondo che potrebbe dare a tutti l’opportunità di fare il viaggio d’istruzione.
“Classi a metà”
Sul tema è intervenuta anche Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra: “In questi giorni nel Paese molte classi stanno partendo per le tradizionali gite scolastiche. Peccato che spesso siano a metà: complice l’inflazione che ha fatto crescere i costi, sono sempre di più gli studenti e le studentesse delle famiglie a basso e medio reddito che non riescono a partire. Per noi di Alleanza Verdi Sinistra non si tratta di una questione da poco: non c’è niente di più intollerabile di una scuola pubblica classista”.
“È un’ingiustizia bella e buona che un’attività che è parte del percorso formativo debba essere negata a chi non ha mezzi economici. Ed è insopportabile che ragazzi e ragazze debbano sentirsi ‘diversi’, ‘sfigati’, ‘poveri’ perfino nelle aule di scuola. Ci sono studenti che grazie alla gita scolastica salgono in treno per la prima volta, studentesse che non sono mai state prima all’estero, ragazzi che magari non avevano mai dormito in albergo. E soprattutto la gita è socializzazione, entusiasmo, autonomia e responsabilità: chi non va finisce per sentirsi escluso dall’esperienza più bella del gruppo classe”, ha aggiunto.
“Per questo presenteremo un’interrogazione parlamentare per sapere cosa intende fare il governo. Noi inoltre stiamo preparando una proposta di legge affinché sia istituito un fondo per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare gite e libri. Non è difficile: se Meloni e Valditara vogliono possono”, ha concluso Piccolotti.