Monica Fissore, animatrice per la Cooperativa Frassati che gestisce la Residenza Sanitaria Assistita di Via Vercelli a Settimo Torinese, e Sara Leone, insegnante ed educatrice presso il Centro Territoriale Permanente del II Circolo Didattico di Settimo Torinese, hanno insieme costruito un percorso che a tutti gli effetti è un progetto nel progetto. Molti e diversi soggetti hanno partecipato alla riuscita di questa azione educativa e di partecipazione. La Cooperativa Frassati, nella persona di Elide Donnini, sensibile responsabile del personale operante nella struttura, Germana Boffo, Dirigente Scolastica, responsabile del CTP, Luigi Casagrande presidente dell’Avulss settimese, associazione di volontariato attiva nella residenza per anziani non autosufficienti. Un magistrale lavoro di rete capace di attivare soggetti diversi e mettere in campo professionalità, sensibilità e disponibilità diverse e interagenti. Il preambolo: nel 2008 Settimo festeggia i 50 anni da che è divenuta città e per l’occasione fa costruire delle penne giganti, simbolo del passato manifatturiero della città che aveva nella penna un suo prodotto illustre. Decine e decine di penne che decorate da artisti cittadini, dai ragazzi delle scuole, vengono posizionate nelle piazze, nei parchi, nei luoghi simbolici della città dell’area metropolitana torinese. Da luglio dello scorso anno una di queste penne è stata portata, dopo interessamento dei volontari Avulss, nel giardino della Rsa. Il presente: Monica e Sara decidono quindi di utilizzare quest’oggetto simbolico per avviare un percorso di conoscenza e dialogo tra due realtà a prima vista distanti e inconciliabili: gli anziani ospiti della struttura e una decina di giovanissimi, appartenenti al gruppo intercultura, che presso il CTP di Settimo sono parte di un progetto, “in viaggio verso la terza media”, che accompagna gli adolescenti che per diversi motivi (abbandono, stranieri migranti) non hanno ancora conseguito il titolo di studio . Sara Leone: “L’attività con gli anziani è stata realizzata come ultima fase del progetto del CTP che si conclude con la memoria del viaggio, lasciando e scambiando dei pezzi di storia con chi ha già vissuto tutta una vita, appunto gli anziani e i nonni. La penna è quindi diventata un simbolo della memoria e della traccia del viaggio che è stato molto lungo e difficoltoso essendo i ragazzi Drop Out e in condizione di disagio sociale. L’idea di decorare la penna con il tricolore si rifà al 150° dell’unità d’Italia, è nata dai ragazzi ed è poi stata condivisa con i nonni” . Un percorso educativo, per i giovani, e improntato alla socializzazione, alla costruzione di relazioni attraverso il racconto di vita. Alle narrazioni degli anziani che rievocavano i viaggi di emigrazione di molti di loro, dal sud al nord d’Italia o verso paesi esteri, si sono integrate le storie di viaggio di questi giovani, un viaggio verso l’autonomia per gli italiani e il viaggio d’integrazione e chilometri di quanti di loro sono arrivati in Italia cercando un futuro. Ilaria, Rosario, Francesco e Aurora, italiani; Vlad, Elena, Monica e Maria, rumeni; Stefany, dominicana; Raduan e Mourad, marocchini e Sisi cinese, hanno incontrato nella “casa dei nonni” : Giuseppe, Caterina, Francesca, Carmela, Candida, Sergio e tutti gli altri nonni, insieme hanno intessuto una trama di ricordi, memorie antiche e recenti, costruendo significati nuovi e inattesi per le parole che insieme hanno scelto, parole che dai racconti, dalla narrazione orale, sono passate sui fogli degli appunti e sui quaderni dei ragazzi e infine, in punta di pennello, sono state dipinte sulla penna in giardino: famiglia, futuro, pace, dialogo, musica, studiare, vita, rispetto, passato, immigrazione, viaggio …
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