Per la giornata della memoria più di cento studenti si sono diretti verso la Polonia per ricordare la Shoah.
L’iniziativa promossa dal MIUR con la collaborazione dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche) rappresenta un momento di importante formazione per le giovani generazioni e una testimonianza della sensibilità del mondo della scuola verso chi ha vissuto la tragedia dell’Olocausto.
Lo sanno bene gli studenti delle scuole che stanno partecipando al viaggio. Nelle loro scuole sono state avviate profonde riflessioni sugli orrori del passato e la visita dei luoghi dove sono avvenuti i fatti diventa per gli allievi non solo una crescita culturale ma anche e soprattutto educativa perché ciò non possa più accadere.
Ad accompagnarli in questo viaggio nel campo di Auscwitz – Birkenau, due sopravvissute che sono state in quelle fredde e gelide baracche, Andra e Tatiana Bucci che sono testimoni dirette degli orrori del campo. Un viaggio molto sentito al quale partecipano Giuseppe Chinè, Capo di Gabinetto del MIUR che sta vivendo questa esperienza con eccezionale profondità di riflessioni che sta arricchendo il percorso formativo avviato dalle scuole, Noemi Di Segni, Presidente UCEI , David Ermini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Francesco Minisci, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, lo storico Marcello Pezzetti.
Gli studenti che stanno partecipando al viaggio sono stati scelti con le loro scuole per i migliori progetti realizzati sulla Shoa dopo avere partecipato ad un bando promosso dal MIUR.
Per la Calabria il Convitto Filangieri, diretto da Alberto Capria, dirigente molto attento alla formazione degli studenti e molto sensibile al tema, in virtù del pluriennale impegno sul tema della Shoah e della lotta alle discriminazioni razziali, e’ stata premiata dal MIUR e dall’UCEI.
La prestigiosa istituzione scolastica, sede regionale delle Consulte, ha ospitato nella sua delegazione una rappresentanza delle stesse coordinate da Franca Falduto per la quale “l’esperienza, profondamente formativa per le giovani generazioni si è rivelata, ancora una volta un momento educativo in grado di portare i ragazzi attraverso cuore e pensieri all’interno della più grande tragedia che ha investito il vecchio continente e non solo, attuando uno dei più efferati crimini che l’umanità abbia mai potuto concepire: il disconoscimento totale dell’appartenenza dei propri simili. Percorrere le stesse strade che hanno sopportato il peso dei passi di milioni di vittime innocenti sacrificate alla follia del male assoluto indubbiamente ha fatto scattare hai nostri ragazzi un sentimento di appartenenza più consapevole e più strutturato attraverso momenti ed asperienze come questa speriamo di continuare a mantenere viva la memoria di quanto accaduto con La certezza che faremo di tutto per impedire che ciò possa accadere di nuovo”.
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