La toponomastica milanese comincia a parlare al femminile. Finalmente, è il caso di dire, dato che – secondo quanto riportato dalla redazione milanese del quotidiano La Repubblica – le vie intitolate a personaggi femminili sono 163 contro 2.538 intitolate a uomini. E di queste 163, 43 sono dedicate a Madonne, sante, beate e martiri. Ma qualcosa comincia a muoversi, e questo grazie alla proposta del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze del Municipio 1.
Avviato nel 2013 in ogni Municipio di Milano, il progetto ConsigliaMI: “Milano, città anche dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze”, intende far vivere agli studenti che frequentano le scuole del capoluogo lombardo, esperienze di cittadinanza attiva: possono esprimere le loro idee e proposte per migliorare la vita e il benessere dell’ambiente in cui vivono, in particolare la scuola e il quartiere; sono ascoltati dagli adulti e coinvolti nei processi decisionali che li riguardano. I Consigli di Municipio dei Ragazzi e delle Ragazze, attivi in tutti i Municipi di Milano, sono costituiti da bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 9 ai 13 anni, eletti dai loro compagni all’interno delle scuole primarie e secondarie della città e nei Centri di Aggregazione Giovanile, che si fanno portavoce presso l’Amministrazione Comunale e i Consigli di Municipio delle esigenze dei coetanei.
E ci voleva proprio l’intervento dei più giovani – anche le scuole di Milano sono state interpellate – per avviare il processo di intitolazione dei viali dei Giardini Montanelli a tre donne scienziate dei nostri tempi: Margherita Hack, Laura Bassi e Dian Fossey. Il luogo è di pregio, perché si tratta del primo parco pubblico di Milano, a Porta Venezia, voluto dagli austriaci nel 1700 e dedicato nel 2002 al giornalista Indro Montanelli.
Tre donne, dunque: una è stata tra le astrofisiche più conosciute al mondo. La seconda, bolognese, vissuta nel Settecento, è stata la prima al mondo a ricoprire una cattedra universitaria, in Fisica sperimentale. La terza, una zoologa americana che ha dedicato la vita allo studio dei gorilla di montagna in Africa, dove è stata assassinata, probabilmente, perché il caso rimane irrisolto, dai bracconieri contro i quali lottava. Alla sua figura e alla sua storia è ispirato il film del 1988 ‘Gorilla nella nebbia’, interpretato da Sigourney Weaver.
La questione delle toponomastiche cittadine esageratamente sbilanciate verso il maschile non riguarda soltanto Milano: a Napoli, come riportato da Fanpage.it, su 3515 strade, vie e piazze, solo 283 sono intitolate a delle donne. Ma anche qui, la maggior parte di queste sono sante e madonne, suore e religiose. Vogliamo parlare della nostra capitale? A Roma, le vie ‘al femminile’ sono solo il 4%.
Ben venga, dunque, l’esperimento di Milano, coinvolgiamo le scuole: i ragazze e le ragazzi, in certi casi, hanno le idee più chiare degli adulti.