Il 20 aprile 1889 nasceva Adolf Hitler: il 20 aprile 2018 un insegnante dell’Istituto Tecnico Agrario ‘Ulpiani’ di Ascoli Piceno avrebbe pensato bene di ‘postare’ degli auguri. Nel post, ora scomparso, c’era scritto “Einhundert neunundzwanzig alles Gute zum Geburtstag Wünsche”, vale a dire ‘centoventinove volte auguri di buon compleanno’.
Nel volgere di poche, dai social sono partite un’infinità di proteste perchè l’interpretazione dei più è stata quella di associare gli auguri al compleanno del dittatore nazista.
A fare ancora più scalpore è il fatto che docente che ha postato gli auguri di compleanno ricopra anche il ruolo di vice preside, anche se da tempo in malattia, di un istituto agrario statale. Si chiama Felice Spicocchi, scrive l’agenzia Ansa.
Tra i primi a segnalare il fatto il responsabile del centro studi del Movimento Animalista Rinaldo Sidoli: “non è diritto di opinione, è revisionismo storico. È dimenticare le stragi naziste. È un insulto alla Memoria e a tutte le vittime italiane morte per mano delle SS” scrive in una nota.
Sidoli, quindi, spera che la dirigente della scuola “prenda le distanze e organizzi un incontro con i sopravvissuti all’Olocausto per sconfiggere l’ignoranza storica sui crimini perpetrati dal nazismo contro i perseguitati”.
Anche il Comitato Antirazzisti Piceni ha scritto immediatamente alle autorità scolastiche, al Miur e al Prefetto di Ascoli Piceno: “L’Italia è una Repubblica democratica ed antifascista e la sua scuola pubblica ha tra i suoi compiti quello di educare al valore e ai principi su cui si fonda la Costituzione di questo Paese”.
“Non deve dunque esistere alcun ruolo pubblico per chi non solo disconosce i principi basilari e fondanti del convivere democratico, ma addirittura manifesta aperta simpatia con l’emblema incarnato della negazione non solo di tutti i principi democratici che ci identificano, ma addirittura dei diritti umani”.
Cosa poterebbe accadere ora al docente, per giunta anche vice preside? Bisognerà innanzitutto accertare che si tratti di un messaggio effettivamente ‘postato’ dall’insegnante. E che il destinatario si affettivamente Adolf Hitler.
In tal caso, il prof rischia grosso, almeno a livello disciplinare. Quasi due anni fa, una professoressa di inglese del liceo Marco Polo di Venezia si lasciò andare a delle frasi pesantissime, ‘postate’ sempre su Facebook, contro i migranti: “bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti futuri delinquenti” e “speriamo che affoghino tutti… che non se ne salvi nessuno“, aveva scritto la prof. Qualche mese dopo, la donna patteggiò, tramite il suo legale, il passaggio al profilo di Ata per non rischiare di perdere il posto di lavoro.
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