Nessuna espulsione dalla scuola, ma una lunga sospensione che potrebbe protrarsi sino alla fine dell’anno scolastico in corso: sembra questa la decisione che il consiglio di classe e di istituto sono orientate a prendere per la studentessa di 17 anni che frequenta la sede distaccata dei Servizi commerciali dell’Istituto professionale Einaudi di Lodi, dopo che il 2 maggio la ragazza si era presentata a scuola trovando le porte chiuse perché era stata sospesa.
La giovane sembrava essersi rassegnata ed era tornata a casa: dieci minuti dopo, è scattata la “spedizione punitiva” della madre.
“Mia figlia non la dovete sospendere”, ha urlato la donna, una 40enne di un paese vicino a Lodi, per poi subito dopo introdursi, poco dopo l’inizio delle lezioni, nell’ufficio di una coordinatrice, la professoressa 63enne Vittoria Bellini: la madre le ha prima tirato i capelli, poi le ha dato un pugno in testa e tirato alcuni oggetti di cancelleria.
La donna, come testimoniato anche dalle bidelle, solo quando ha visto l’auto della polizia si è fermata ed è riuscita a dileguarsi, mentre la docente veniva trasportata al pronto soccorso, da dove è stata dimessa con una prognosi di pochi giorni.
La docente coordinatrice, una volta uscita dall’ospedale, ha quindi deciso di denunciare la mamma violenta, che ora è indagata dalla procura di Lodi per lesioni: ha comunque assicurato che continuerà in quella che considera una missione, convinta “nell’importanza dell’educazione dei giovani”.
“Noi crediamo strenuamente nell’educazione e nella rieducazione. Quindi – ha detto il dirigente scolastico Francesco Terracina – la giovane non rischia l’espulsione dalla scuola”.
“La settimana prossima, però, nel corso dei consigli di classe e di istituto che era già stati previsti discuteremo anche dell’eventualità di sospenderla fino alla fine dell’anno e del possibile 5 in condotta “.
“I ragazzi devono capire che qui stanno in un ambiente che devono rispettare. Ma se poi i genitori si comportano così, allora è un disastro”, ha concluso il preside.
A commentare il fatto è stato anche il ministro dell’Istruzione: “Quello che è accaduto a Lodi è gravissimo”, ha scritto in un tweet Marco Bussetti.
“Gli insegnanti devono essere rispettati da tutti, studenti e genitori. Sempre. Non ci sono giustificazioni per un episodio del genere”, ha aggiunto il titolare del Miur.
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