In una scuola primaria di Manfredonia, la Croce-Mozzillo, i genitori dei bambini hanno dato il loro consenso per realizzare foto e video delle attività scolastiche e dei giochi nelle classi. Con grande entusiasmo, tutti si sono prestati a recitare e a divertirsi davanti alla telecamera. I video sono stati poi pubblicati sulla pagina Facebook della scuola e hanno fatto il giro dei gruppi dedicati alla scuola primaria, riscuotendo molti apprezzamenti e commenti positivi.
L’idea di fare foto e video delle attività scolastiche, spiega il docente promotore dell’iniziativa, è nata dalla volontà di documentare e condividere il percorso educativo dei bambini, valorizzando le loro capacità, i loro interessi, e la loro creatività. La scuola ha chiesto il permesso ai genitori, che hanno accolto con favore l’iniziativa, ritenendola un’occasione di crescita e di divertimento per i loro figli. “Sono contenta che mio figlio possa esprimersi e mostrare le sue doti artistiche”, dice una mamma.
“Non c’è pericolo all’interno di una scuola con video che mostrano entusiasmo nell’apprendere in modo originale e nuovo, in fondo loro sono nativi digitali. Questo dimostra la fiducia che hanno nella scuola. È vero che i bambini di oggi sono nativi digitali e spesso trovano naturale esprimersi attraverso i mezzi digitali”, ha detto il docente.
“È bello vedere i bambini coinvolti in progetti originali e stimolanti”, aggiunge un papà. Questa scelta della scuola potrebbe, quindi, essere un modo efficace per coinvolgere i bambini e creare un ambiente di apprendimento stimolante. Gli insegnanti, dal canto loro, hanno sfruttato i video come un ulteriore strumento didattico di crescita, per far riflettere i bambini sulle loro esperienze, per valorizzare il lavoro di gruppo, e per stimolare la loro autostima.
“I video sono un modo per rendere i bambini protagonisti del loro apprendimento, per farli sentire importanti e apprezzati, e per farli divertire”, spiega una maestra. “Inoltre, i video sono un modo per comunicare con le famiglie e con la comunità, per mostrare cosa facciamo a scuola e per creare un clima di collaborazione e fiducia”, aggiunge un altro insegnante.
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