Primo giorno di scuola in mezza Italia. Oggi 13 settembre al via Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna e Lazio, Lombardia, Piemonte, provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Metà del Paese in sostanza. A questi si aggiunge la provincia autonoma di Bolzano che – lo ricordiamo – ha iniziato lo scorso 6 settembre. Ma in quali condizioni si inizia? Con classi pollaio formate da 30 alunni che siedono in aule da poco più di 30 mq, e dunque senza distanziamento. Ce lo confermano molti dirigenti scolastici.
Tra loro, Cristina Costarelli, neo presidentessa dell’Anp Lazio e dirigente del Liceo Newton di Roma. Intervistata dal nostro direttore Alessandro Giuliani, nel giorno del rientro in classe dei suoi studenti, si dice preoccupata dall’assenza di distanziamento nella sua scuola, un istituto caratterizzato da aule piccole (30 o 35 mq) tenute a ospitare fino a 30 alunni. E non è un caso isolato, come abbiamo riferito nei giorni scorsi nella diretta della Tecnica della Scuola Live. Il liceo Scientifico Galilei di Catania, per citarne un altro, è nella stessa situazione.
Insomma, a dispetto dell’ottimismo del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, la principale criticità del nostro sistema scolastico, quella relativa al numero di alunni per classe, resta tale.
Peraltro gli accordi tra istituti scolastici e territorio, che avrebbero dovuto portare all’ampliamento dei locali a disposizione delle scuole per ospitare le lezioni, non sembrano avere avuto corso nella maggior parte delle occasioni, come ha lamentato di recente anche la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Un’idea, proveniente dall’anno scolastico scorso, era stata anche quella di distribuire gli alunni della scuola statale nelle aule delle paritarie sotto dimensionate. Ed anche questo non si è potuto realizzare, come testimoniato dal nostro direttore nel corso della mattinata del 13 settembre.
Una seconda intervista del nostro direttore, infatti, si è tenuta presso l’Istituto paritario Santa Maria di Roma. La dirigente, Livia Brienza, ci racconta di 750 iscritti, dall’infanzia al liceo (fiore all’occhiello l’indirizzo sportivo), che occupano aule molto spaziose, con metrature da 60 mq, per un totale di 20 o 25 alunni per classe.
Le scuole statali e quelle paritarie, insomma, vivono una didattica molto diversa sul fronte delle condizioni di partenza.
Quanto al Green pass, in entrambi gli istituti il personale scolastico delegato al controllo delle certificazioni verdi è alle prese con la nuova piattaforma, ma ancora in fase di studio e di approfondimento. Il controllo, insomma, nel primo giorno di scuola, si è svolto in modalità manuale. Del resto, il nuovo strumento è arrivato a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico e i dirigenti devono avere il tempo di testarlo e di padroneggiarne il funzionamento prima che le procedure possano dirsi a regime.
Anche in questo caso, sebbene il ministro parli di 900mila controlli effettuati nelle scuole italiane in un’ora, non va nascosto che una parte del Paese necessita di tempi più distesi per implementare procedure nuove col necessario rigore. Ma è una questione di tempi tecnici, chiarisce la dirigente Costarelli, perché nel merito, la questione dei controlli non la preoccupa: “Come dirigenti siamo abituati a trattare e gestire dati sensibili, l’aspetto della privacy non è problematico, riusciremo a garantirla”.
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