Il TAR Lazio ha pubblicato la sentenza con la quale viene annullato il decreto che definisce il nuovo modello di PEI. L’avvocato esperto di legislazione scolastica Dino Caudullo ci spiega quali sono i due scenari che si aprono per il mondo della scuola, scenari che dipendono da come si muoverà il Consiglio di Stato e da quale sarà la prossima mossa del Ministero dell’Istruzione.
“Innanzitutto – chiarisce l’avvocato Caudullo – non ci si ritroverà di fronte a un vuoto normativo, perché l’annullamento determina la reviviscenza della normativa previgente”. Dunque se la sentenza non venisse sospesa dal Consiglio di Stato, si ripristinerebbe la normativa preesistente e ciò comporterebbe il ritorno al passato e al vecchio modello di lavoro”.
Ma il punto è: quale sarà la reazione del Ministero? Chiederà la sospensione della sentenza? E se la chiedesse, potrebbe realmente ottenerla?
Spiega l’esperto di legislazione scolastica: “La pronuncia del Tar ha avuto una forte eco nel mondo della scuola perché va a incidere sul decreto che disciplina il nuovo Pei, che era un provvedimento molto importante sulla questione del sostegno, il Ministero andrà a difendere le proprie scelte”.
Quali probabili mosse del Mi? “Già sarà stata attivata l’avvocatura dello Stato – ipotizza l’avvocato – ed è facile immaginare che questa chiederà al presidente del Consiglio di Stato di sospendere con un provvedimento cautelare monocratico gli effetti della sentenza, perché – lo ricordiamo – la sentenza di primo grado del Tar è immediatamente esecutiva per legge e quindi annulla il provvedimento impugnato. Tuttavia, in sede di appello, il Ministero può chiedere al presidente del Consiglio di Stato, con un provvedimento di urgenza, che viene emesso con buona probabilità in 24 o 48 ore, di sospendere gli effetti della sentenza, per consentire una analisi a bocce ferme della questione”.
“Qualora il presidente del Consiglio di Stato sospendesse la sentenza, tutto potrebbe essere congelato fino alla prima Camera di consiglio utile, quindi fino ai primi di ottobre. In quella sede il collegio andrebbe a esaminare l’istanza di rigetto della sentenza e sempre in quella sede potrebbe pronunciarsi addirittura con una sentenza che entra nel merito, una sentenza resa in forma semplificata; o potrebbe fissare l’udienza pubblica per la definizione del merito, ma considerata la tempistica minima del processo amministrativo, in questo caso passerebbero un paio di mesi per la fissazione dell’udienza pubblica e dunque potremmo arrivare a dicembre prima di sapere qualcosa di concreto”.
Il ricorso contro il decreto era stato promosso a suo tempo da un gruppo di associazioni che si occupano di disabilità, tra cui CoorDown, CIIS (Coordinamento insegnanti di sostegno) e altre ancora.
Con loro abbiamo discusso della sentenza del Tar in occasione del nuovo appuntamento della Tecnica della Scuola Live del 15 settembre.
I NOSTRI OSPITI: Evelina Chiocca, Presidente CIIS; Antonella Falugiani, Presidente CoorDown; Luigi Porrà, avvocato; Dino Caudullo, avvocato; Salvatore Impellizzeri, dirigente scolastico.
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