La presentazione quotidiana del Green pass procede senza particolari problemi, nemmeno tra i genitori del primo anno della scuola dell’infanzia che devono obbligatoriamente sostare a scuola anche per ore. Per monitorare gli alunni ora si spera nei test salivari. Mentre il problema da risolvere rimane quello dell’affollamento dei mezzi pubblici. A dirlo alla Tecnica della Scuola è Livia Brienza, preside dell’Istituto paritario Santa Maria di Roma, frequentato da circa 750 alunni dall’infanzia al liceo.
La dirigente spiega che il controllo del Green pass procede senza intoppi: viene attuato presso tutti gli accessi dell’istituto, dove c’è un addetto che utilizza un tablet con la App per controllare il possesso del certificato verde.
Dopo l’obbligo del certificato verde per tutti coloro che entrano a scuola, anche l’inserimento dei bambini all’interno della materna non desta preoccupazioni: “avevamo cominciato qualche giorno prima – ha spiegato la ds – ed evidentemente quasi tutti i genitori sono vaccinati. E in ogni caso parliamo della scuola infanzia, dove i genitori sono gli unici che entrano. Gli altri no, perché accompagnano i figli e li vengono a riprendere fuori dall’istituto”.
Alla preside abbiamo chiesto un parere sui test salivari: “sono state create queste scuole sentinella che sicuramente consentono al ministero dell’Istruzione e anche a quello della Salute di tenere più sotto controllo la situazione e di valutare in maniera oggettiva le possibilità di contagio all’interno delle istituzioni scolastiche”.
Cos’è, allora, che potrebbe determinare nuovi contagi? “Il problema – osserva la preside Brienza – sono tutti i mezzi pubblici: penso che le scuole tutte quelle statali e quelle paritarie hanno messo in atto tutte le precauzioni possibili”.
La prefettura, a proposito dei mezzi pubblici ha garantito un potenziamento, ma vi sono delle realtà, come la metropolitana e anche i mezzi pubblici classici, che fanno registrare una presenza di utenza molto alta: “Con l’apertura degli uffici pubblici, quello dei mezzi pubblici è sicuramente un nodo nevralgico”, ammette la dirigente dell’istituto paritario romano.
Preside, ma cosa ha detto ai suoi alunni nel primo giorno di scuola? “Nel dargli il benvenuto, gli ho augurato un buon anno scolastico e gli ho detto di affrontarlo con ottimismo, abbiamo ancora delle restrizioni come l’uso della mascherina a partire da sei anni ma speriamo che presto riusciamo a vincere questa battaglia e quindi a riprendere la scuola senza queste piccole barriere che ancora dobbiamo mantenere”.
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