A cadenza più o meno periodica il tema delle videocamere nelle scuole ritorna alla ribalta della cronaca.
Il problema, a ben vedere, non dovrebbe essere neppure discusso più di tanto perchè su di esso esiste già una discreta produzione normativa e giurisprudenziale.
Finora in alcune circostanze è stata la Magistratura a disporre l’installazione di telecamere all’interno di locali scolastici allo scopo di acquisire prove relative a indagini in corso, ma un uso generalizzato per controllare docenti e studenti o per prevenire comportamenti illegitttimi di qualsiasi genere non sembra essere consentito.
E’ addirittura lo Statuto dei lavoratori (legge n. 300 del 1970) ad occuparsene.
Il 1° comma dell’articolo 4, riscritto secondo le novità contenute nel TU sulla privacy del 2003, è piuttosto chiaro: “Gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilita’ di controllo a distanza dell’attivita’ dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali. In alternativa, nel caso di imprese con unita’ produttive ubicate in diverse province della stessa regione ovvero in piu’ regioni, tale accordo puo’ essere stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente piu’ rappresentative sul piano nazionale”.
Lo stesso Garante per la Privacy è intervenuto più volte sull’argomento e, in un vademecum dedicato proprio alla scuola, ha fornito questa indicazione: “Si possono in generale installare telecamere all’interno degli istituti scolastici, ma devono funzionare solo negli orari di chiusura degli istituti e la loro presenza deve essere segnalata con cartelli. Se le riprese riguardano l’esterno della scuola, l’angolo visuale delle telecamere deve essere opportunamente delimitato. Le immagini registrare devono essere cancellate in generale dopo 24 ore”.
Le norme, insomma, ci sono e sono chiare: niente telecamere nelle scuole se non a condizioni particolari.
Ovviamente, come tutte le norme anche queste possono essere modificate o abrogate, ma la strada non sembra facile: bisognerebbe toccare lo Statuto dei lavoratori e il TU sulla privacy, senza contare che si potrebbe rischiare di mettere a repentagli diritti tutelati dalla stessa Carta costituzionale.
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