Attualità

Videocamere pagate dai genitori? Replica la ds di Messina: niente affatto

In merito alla notizia da noi diffusa nei giorni scorsi relativa alla installazione di videocamere presso il comprensivo Cannizzaro Galatti di Messina abbiamo raccolto anche il punto di vista della dirigente scolastica Egle Cacciola che smentisce in larga misura le accuse dell’insegnante Antonio Mazzeo, in servizio nella scuola stessa.

La preside ripercorre la storia recente della scuola

“Fin dal settembre 2015, quando sono arrivata al Cannizzaro Galatti di Messina – racconta la dirigente – mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato a ‘fare sistema’, stringendo una fitta e proficua rete di contatti, scambi e confronti col territorio, motivando docenti, personale ATA e soprattutto alunni e genitori. L’istituto, che si era presentato ai miei occhi degradato nell’aspetto e disgregato nella sua compagine lavorativa, ha iniziato a prendere vitalità”.
“Sono così arrivate numerose donazioni liberali da privati e da associazioni – prosegue la dirigente – e i contributi volontari dei genitori hanno avuto una consistenza mai vista negli anni pregressi”.
Quanto alle accuse di Antonio Mazzeo, la dirigente replica in modo chiaro: “Non ho mai operato una politica di controllo sicuritario-militare, come capziosamente qualcuno intende far credere, bensì una strategia di rete condivisa e attuata da un’ottima squadra ispirandoci al motto ‘Insieme si può’ “.

Contributi utilizzati per sussidi e non per le videocamere

Né sarebbe veritiera la versione secondo cui i contributi volontari dei genitori siano stati utilizzati per installare videocamere finalizzate al “controllo”: “I contributi – spiega Egle Cacciola – sono sempre stati destinati all’acquisto di sussidi didattici; in questi tre, in particolare, anni sono stati acquistati videoproiettori, Lim per le classi di nuova costituzione, sistemi di amplificazione musicale, sussidi specifici per i disabili, sussidi sportivi e per il laboratorio di arte, incluso un forno professionale per la ceramica, computers, mouse e tastiere, tanti libri per i ragazzi e molto altro ancora”.

Alla sicurezza delle scuola sono state invece destinale le donazioni liberali ricevute da privati e associazioni, come peraltro deliberato dal Consiglio di Istituto. L’elenco che la dirigente propone è chiaro: “Sono stati riparati e sostituiti i maniglioni antipanico delle porte mai manutenute, i vecchi vetri non infrangibili delle finestre con vetri a norma; è stato potenziato l’impianto di illuminazione della scuola dell’infanzia posta al piano semi-cantinato e l’impianto di illuminazione di emergenza di tutto l’edificio; sono stati riparati i fili scoperti rinvenuti e le numerose prese rotte. È stato realizzato un impianto di centralino interno mai esistito prima, sono state installate delle bussole di sicurezza agli ingressi principali. É stato anche realizzato un impianto per tutto l’edificio di diffusione allarme in caso di emergenza ed un impianto elettrico idoneo e a norma nella grande palestra esterna in sostituzione di quello esistente non a norma e molto altro ancora”
Quanto all’impianto di videosorveglianza, la dirigente fa osservare che la sua installazione è stata deliberata dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto: “Peraltro – aggiunge – l’impianto verrà montato non certo all’interno delle aule o dei servizi igienici o puntato sulle postazioni dei collaboratori”.
Sulla decisione è stata anche acquisita l’approvazione delle rappresentanze sindacali.

Forse qualcuno durante le riunioni è poco attento

La dirigente smonta anche l’accusa secondo cui le iniziative finalizzate a raccogliere fondi e contributi in occasioni di feste e vendite di oggetti realizzati dagli alunni non sarebbero state decise dagli organi collegiali: “Tutti i docenti in sede di collegio unitario hanno approvato all’unanimità il piano delle manifestazioni per tutto l’anno scolastico – sottolinea – demandando la definizione dei singoli programmi nel dettaglio all’apposita ‘Commissione Eventi’ nominata sempre collegialmente ed all’unanimità dagli stessi docenti”.
“Forse – conclude Egle Cacciola – qualche docente non presta attenzione nel corso delle sedute collegiali o forse non ricorda bene le delibere votate”.

Reginaldo Palermo

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