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Vietate le acconciature afro a scuola

Nuova forma di discriminazione razziale in Sudafrica nella prestigiosa Girls High School di Pretoria, dove le studentesse hanno organizzato una protesta accusando gli insegnanti di fare commenti razzisti sui capelli della ragazze nere.

Il codice di condotta della scuola non mette al bando specificamente le acconciature afro, ma specifica che i capelli devono essere spazzolati e legati in una coda di cavallo e che capelli rasta naturali, treccine aderenti al cuoio capelluto e trecce devono avere “al massimo 10 millimetri di diametro”.

 

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Alcune delle ragazze avrebbero inoltre raccontato che gli insegnanti più volte hanno chiesto di lisciare i capelli, definendo le loro acconciature “disordinate” e simili a un “nido di uccello”. Un professore avrebbe anche chiamato un allieva “scimmia”. Le autorità hanno anche ricevuto denunce riguardo al fatto che alle alunne era vietato parlare lingue africane.

Sulla questione è intervenuto il ministro della Cultura Nathi Mthethwa: “Le scuole non devono essere utilizzate come piattaforme per scoraggiare gli studenti ad abbracciare la loro identità africana”, ha scritto in un post, aggiungendo che “è inaccettabile anche vietare agli studenti di parlare la loro lingua africana a scuola”.

La battaglia contro questa forma di discriminazione è approdata anche sui social media con l’hashtag #StopRacismAtPretoriaGirlsHigh che è immediatamente balzato in cima ai trend tropic. Le foto delle proteste sono state ampiamente condivise durante il fine settimana, tra cui quelle di ragazze che mostravano con orgoglio il proprio afro hairstyle. Infine una petizione per dire basta a ogni forma di razzismo nella scuola di Pretoria ha raccolto quasi 15.000 firme in sole 24 ore.

Pasquale Almirante

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