No alla pubblicazione delle graduatorie dei concorsi riservati ai disabili sui siti istituzionali.
Ancora una volta il Garante per la protezione dei dati personali si è visto costretto ad intervenire per l’illecito trattamento dei dati effettuato da un sito regionale e ha vietato l’ulteriore diffusione in Internet dei dati personali idonei a rivelare lo stato di salute dei concorrenti presenti nelle graduatorie.
Il tutto è partito da una segnalazione di una candidata ad un concorso regionale, con la quale è stata lamentata la pubblicazione di dati personali relativi alla condizione di invalidità della segnalante sul sito istituzionale della Regione Abruzzo agevolmente raggiungibili mediante i comuni motori di ricerca.
In effetti, da alcuni accertamenti del Garante, era risultato che all’interno della sezione “concorsi in atto” del sito web regionale erano contenuti gli elenchi dei candidati ammessi e non ammessi alle prove concorsuali per un profilo professionale riservato esclusivamente alle categorie dei disabili. Gli elenchi pubblicati recavano alcune centinaia di nominativi, tra cui anche quello della segnalante, nonché la data e il luogo di nascita degli interessati e la specifica indicazione “ammesso/non ammesso”. Ma non solo: i nominativi erano immediatamente visibili in rete tramite l’inserimento delle rispettive generalità nei più diffusi motori di ricerca generalisti.
Per il Garante, la pubblicazione di questi elenchi – recanti in chiaro i dati identificativi degli interessati nell’ambito di una procedura selettiva pubblica, riservata ai soggetti disabili di cui alla legge n. 68/1999 –, per di più caratterizzata dall’immediata reperibilità nel web dei nominativi dei destinatari mediante i più diffusi motori di ricerca, ha causato una diffusione illecita di dati sensibili in quanto idonei a rivelare lo stato di salute degli interessati, in ragione dell’espresso riferimento allo status di disabile degli interessati nonché dell’espresso richiamo alla legge n. 68/1999, normativa concernente appunto le “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”.
Per tali ragioni, l’Autorità ha vietato l’ulteriore diffusione in Internet di tali informazioni ed ha prescritto di conformare per il futuro la pubblicazione di atti e documenti in Internet alle disposizioni contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali e nelle Linee guida in materia di trattamento di dati personali (doc web n. 3134436), di recente adozione, rispettando in particolare il divieto di diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute degli interessati. L’Autorità si è riservata di valutare, con separato provvedimento, gli estremi per contestare alla Regione la violazione amministrativa prevista per l’infrazione del Codice.
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