Home Personale Vince la battaglia la prof che ha diritto al “sostegno”

Vince la battaglia la prof che ha diritto al “sostegno”

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La prof Romina Santini ha vinto la sua battaglia: ha diritto a un accompagnatore, visto le difficoltà imposte dalla sua disabilità, dovuta a una grave malattia rara, la Sma 2.

La notizia la riporta Il redattore sociale che spiega le difficoltà della donna, docente di lingue straniere, che, essendo ancora insegnante di terza fascia, spesso deve rinunciare al lavoro perché non ha un accompagnatore fisso ed è difficile trovare all’improvviso qualcuno libero per accompagnarla.

 “Io sono del tutto inabile fisicamente – spiega al redattore sociale- Questo significa che non posso firmare, scrivere, girare tra i banchi… Una situazione, questa, che spaventa i dirigenti scolastici, i quali spesso mi rispondono che non è consentita la presenza di un assistente in aula per questioni di privacy”.

 “La presenza di un assistente pare sia consentita solo agli insegnanti non vedenti. Io però mi sono appellata all’avvocato Salvatore Nocera, della Fish (Federazione italiana superamento handicap), il quale mi ha detto che questa norma deve essere estesa a qualsiasi tipo di disabilità. Da allora, ogni volta che vengo chiamata a scuola, mi batto per avere il posto che mi sono guadagnata con tanti sacrifici e tanto studio”.

 

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 “Dopo tre anni di battaglia, oggi posso festeggiare la mia vittoria! – esulta – Il Miur ha confermato che posso entrare in classe con un assistente così come la legge permette ai docenti non vedenti. Non ci sono disabili di serie A e disabili di serie B. Non ho ancora trovato un assistente – racconta ancora Romina al Redattore sociale– però dopo la pubblicazione dell’inchiesta  su SuperAbile Inail mi hanno contattata un paio di persone, che si sono rese disponibili per qualche ora alla settimana. Mi ha fatto molto piacere vedere come la gente si sia sentita coinvolta dalla mia richiesta. Una persona  l’ho già incontrata e la seconda la incontrerò a settembre, poi vedremo come organizzarci”. 

Intanto, continua la donna, “farò in modo che questa risposta diventi ufficiale non solo per me, ma per tutti i docenti come me! Infatti voglio che questo diritto non sia solo per me ma anche per gli altri docenti disabili che necessitano di assistenza”.