La Gran Bretagna è fuori dall’Unione europea, ha vinto la Brexit: è la notizia del giorno. I commenti sono una valanga, ma non possiamo fare a meno di osservare che è davvero finita un’epoca storica.
L’Europa dei popoli già da troppo tempo ha ceduto all’Europa ingessata della burocrazia e della finanza. “Basta con una Europa debole e dominata dai mercati e dalla finanza. È il momento della Renaissance”. L’aveva detto ancora nel 2012 il presidente francese Hollande quando si era candidato all’Eliseo con lo slogan “Le changement, c’est maintenant” suscitando grandi speranze e voglia di cambiare. Aveva promesso di rinegoziare il Trattato di bilancio, per ri-orientare questa Europa che ha perso ogni idealità, si è indebolita, si è allontanata dai popoli e piegata al mercato. Così parlava Hollande, poi l’inerzia.
Basta con questa vecchia Europa incapace di garantire il benessere dei suoi cittadini. Vale la pena di ricordarli i grandi ideali e obiettivi enunciati a Lisbona nel 2000: “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.”
Anche in Italia il recente voto amministrativo ha espresso inequivocabilmente una grande voglia di cambiamento. La crisi economica, non fronteggiata con misure adeguate, ha lasciato il segno: disoccupazione, nuovi poveri, manovre economiche lacrime e sangue perché “ce lo chiede l’Europa”, limite insostenibile per l’età pensionabile. Un tradimento.
Eppure, se sentiamo parlare gli esponenti di quell’establishment che ci ha portati a questi punto, appare chiaro che non si rendono conto che il popolo è stufo. Basta sentire Mario Monti, diventato senatore a vita per scelta di Giorgio Napolitano grazie al merito speciale di aver “salvato l’Italia” nel modo preciso voluto dall’Europa. Nel 2012 è riuscito fra l’altro ad inserire nella nostra Costituzione all’articolo 81 il vincolo del pareggio di bilancio, senza che nessuno osasse avanzare una voce di dissenso. E non è che i suoi successori abbiano avuto la forza e il buon senso di “cambiare verso”: solo slogan! Gli italiani hanno capito.
A quella vecchia Europa, “debole e dominata dai mercati e dalla finanza”, gli inglesi per primi hanno l’addio. Adesso speriamo che lo scossone serva ad un vero rinnovamento, prima che sia troppo tardi.
La legge di Bilancio è iniqua: toglie alla spesa pubblica, quindi a scuola e sanità,…
La Cgil Sicilia organizza un evento per il 19 novembre a Palermo, presso l’istituto superiore…
Domenica 17 novembre si celebra la Giornata Internazionale degli Studenti, un appuntamento storico che rimarca il…
Middle management. Impatti sulla qualità dell’istruzione è il titolo del seminario in programma il 18…
I giovani sono sempre più arrabbiati e insoddisfatti, manifestando una ribellione interiore che spesso non…
Nella vicenda della docente di sostegno aggredita da 30 genitori in una scuola di Scanzano…