Attualità

Vincoli alla mobilità: per eliminarli la Flc-Cgil chiede emendamenti al decreto milleproroghe

La conversione in legge del decreto milleproroghe (il n. 215 del 30 dicembre scorso) dovrebbe essere l’occasione per modificare alcune norme penalizzanti per la scuola e per il personale che vi lavora.
E’ quanto sostiene la FLC-Cgil che nella giornata dell’11 gennaio ha diramato un comunicato che contiene un elenco ben preciso di possibili emendamenti.

In particolare il sindacato di Gianna Fracassi chiede

  • l’abrogazione del vincolo triennale di permanenza per i docenti neo-assunti al fine di superare le attuali limitazioni alla mobilità
  • l’abrogazione del vincolo triennale docenti neo-assunti e il superamento alle limitazioni di mobilità annuale per i docenti neo-assunti e per i docenti nominati a tempo determinato, destinatari di assunzione a tempo indeterminato dopo l’esito positivo del percorso di formazione e prova
  • proroga di ulteriori due anni scolastici del contingente previsto (100% dei posti) riservato alla mobilità interregionale

Si tratta di richieste interessanti che fanno intuire che la Cgil sembra ormai aver preso atto che la contrattazione si deve necessariamente muovere nel rispetto e nella accettazione delle regole imposte dalla legge.
Come è noto, i vincoli alla mobilità sono legati principalmente alla legge 159/19 approvata ai tempi del ministro Fioramonti (disposizioni che – si dice nella legge – non sono derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro) e alle successive modifiche introdotte dal DL 73/2021.

Per la verità il sindacato di Fracassi chiede anche che i contratti del personale Ata assunti a supporto del “PNRR” e “Agenda Sud” vengano prorogati fino al 31 dicembre 2026.
E c’è persino la richiesta di rinviare l’avvio della sperimentazione della filiera formativa tecnico-professionale ed il rinviodei percorsi del Liceo made in Italy.

Va detto che gli emendamenti proposti dalla Flc-Cgil potranno entrare nel dibattito parlamentare solo se ci saranno un gruppo politico o  un gruppo di parlamentari disponibili a metterli nero su bianco e a presentarli formalmente nel momento in cui si avvierà l’esame del decreto milleproroghe che dovrà essere approvato definitivamente entro il 28 febbraio.
Per quanto concerne le questioni della filiera tecnico-professionale e del liceo made in Italy è anche possibile che non sia necessario nessun rinvio perché dai segnali che arrivano dai territori sembra che le scuole non siano molto interessate ad avviare progetti in questa direzione.

Reginaldo Palermo

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