“La prossima settimana potrebbe essere decisiva riguardo l’auspicata apertura di Bruxelles sugli impegni per la scuola legati al Pnrr, a partire dai meccanismi per il superamento del precariato storico e dalla questione del vincolo di permanenza dei docenti che, per com’è impostato, mette sempre più in difficoltà gli insegnanti sotto il profilo economico e familiare, senza garantire continuità didattica agli studenti”: è quanto dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.
Per quanto se ne sa in questo momento, giovedì 2 febbraio i tecnici del Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrebbero incontrare i tecnici dell’Unione europea per “convincerli” che gli obiettivi previsti dal PNRR si possono raggiungere anche cancellando i vincoli alla mobilità.
Da quanto era emerso nelle settimane passate pareva che l’UE fosse favorevole ai vincoli in quanto garantirebbero la continuità didattica.
Come è facile capire, però, con le regole attuali, i vincoli alla mobilità influiscono in modo del tutto residuale sulla continuità per la quale servirebbero misure del tutto diverse, peraltro difficili da adottare con il quadro normativo e contrattuale in vigore.
Nei giorni scorsi Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno presentato due emendamenti identici al decreto Milleproroghe che recitano entrambi: “Sono prorogati per l’a.s. 2023/2024 i termini per la mobilità straordinaria su tutti i posti vacanti e disponibili di cui all’articolo 1, comma 108, della legge 13 luglio 2015, n. 107, in deroga ai vincoli di permanenza di servizio effettivamente svolto. Possono partecipare ai trasferimenti, passaggi di ruolo, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie tutto il personale che è in servizio a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2022”.
Entrambe le modifiche al decreto sono fra quelle segnalate e quindi nei prossimi giorni – se dovesse arrivare il “via libera” da Bruxelles – potrebbero essere approvate dalla Commissione del Senato che ci sta lavorando.
I sindacati (ma soprattutto le migliaia di docenti direttamente interessati) se lo augurano anche perché i tempi sono ormai molto stretti.
Ed è anche per questo che Mario Pittoni suggerisce un percorso diverso: “Se il ministero dell’Istruzione otterrà il via libera a modifiche su tale fronte, non è detto comunque che la relativa norma si appoggi al decreto Milleproroghe”. Secondo Pittoni, infatti, per accelerare i tempi il Governo potrebbe inserire la norma in un prossimo decreto legge che entrerebbe subito in vigore dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
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