Mi hanno chiesto quali siano i tempi della vertenza dei docenti vincolati, docenti neo immessi in ruolo dal 20/21, inamovibili dalla sede di immissione in ruolo per tre anni.
Parlo del livello politico non di quello sindacal-contrattuale.
Forse solo adesso è chiaro quanto andavo ripetendo mesi or sono in articoli e in dirette puntualmente disertate se non boicottate dagli stessi docenti vincolati che si attardavano invece e si attardano ancora a ripetere sui social il mantra: “no ai vincoli” , “no a un vincolo incostituzionale”, ” trasferimenti per tutti” e si baloccavano tra loro con la fesseria della retroattività, dei bandi che qualche sprovveduto vincolato va ancora ripetendo in dirette che sempre più stentatamente vengono seguite, come se tra i bandi di concorso a cattedra o tra quelli che prevedono la compilazione delle GAE e le procedure della mobilità ci dovesse essere una qualche relazione.
Il problema come dissi mesi fa e come molti finalmente hanno capito procede su due piani distinti , il piano politico/parlamentare e quello sindacale/ contrattuale del rinnovo del contratto triennale integrativo 22/25 previsto per dicembre inizio gennaio.
E stando così le cose, il piano politico è ora prioritario rispetto a quello contrattuale.
Va da sé che permanendo la clausola dell’inderogabilita, di cui al comma 17 novies dell’art 1 della 159/2021, il livello contrattuale nei commi del redigendo art 2 del nuovo CCNI, potrebbe introdurre al limite solo altre deroghe rispetto a quelle già previste dal comma 17 octies dell’art.1 della 159.
Fuori dal discorso tecnico, se la politica non interviene subito nella legge di bilancio o in dispositivi normativi successivi ( ad esempio la legge milleproroghe) , riaggiornando ex post il CCNI 22/25, nel caso si firmi prima, la contrattazione può fare davvero poco ovvero può solo agire parzialmente, malgrado quanto affermi il segretario generale della Uil Scuola RUA Pino Turi, che cita l’art. 2 comma 2 del Testo Unico 165/2001.
La contrattazione non può modificare una Legge primaria, ma deve essere un’altra legge a modificarla, questo ormai sembra essere finalmente chiaro a tutti e la necessità di modificare una Legge ingiusta e dannosa si sta diffondendo finalmente tra le forze politiche.
Inoltre come SBC siamo riusciti in un altro obiettivo, far chiarezza sulla differenza tra la vertenza degli immobilizzati e quella dei vincolati.
Tanto premesso non voglio eludere la domanda circa i tempi della vertenza sui vincoli nella mobilità.
A settembre ai docenti vincolati che mi chiedevano tempi e modi della mobilitazione io indicai ottobre e soprattutto novembre come momento di mobilitazione, e a chi mi chiedeva altresì cosa fare, io ho indicato la necessità di scendere in piazza ogni settimana in tutt’Italia per rendersi finalmente visibili, ma questo è accaduto putroppo con scarsi risultati e in poche città per incapacità dei vincolati di manifestare e di chi li ha gestito la loro mobilitazione.
Suggerii altresì di coinvolgere i parlamenti regionali e in particolare gli assessori regionali per portare la problematica in commissione cultura della Conferenza Stato- Regione e in quella sede all’attenzione del Presidente del Cinsiglio Draghi e dei Ministri Bianchi e Gelmini.
Oggi, e siamo a fine novembre ormai, il problema si sposta al Parlamento Nazionale, anche perché la sensibilità dei partiti è diversa rispetto a qualche mese fa , e dopo il Decreto sul PNRR, dove emendamenti di Di Giorgi e altri sono stati considerati irricevibili, i riflettori si spostano sulla legge di bilancio 2022.
Scuola Bene Comune
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