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Vincolo quinquennale, utile per la continuità didattica? Gilda: “Norma restrittiva”

Il vincolo quinquennale scuola per i docenti neoassunti è una norma penalizzante, secondo il sindacato Gilda insegnanti. E gli insegnanti stanno storcendo il naso, tanto da voler avviare una “campagna mediatica” per protestare: “il blocco è ingiusto e incostituzionale. Nessun altro comparto di lavoratori pubblici ha questa ingiustizia da sopportare. Non serve a dare continuità“.

Il blocco quinquennale per la continuità didattica

La norma sul vincolo quinquennale contenuta nel Decreto Scuola risulta eccessivamente restrittiva, perché blocca persino i movimenti nell’ambito della stessa provincia e della stessa regione. Inoltre, rappresenta un vulnus ai diritti della contrattazione collettiva tra le cui materie figura, appunto, la mobilità”. Afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che quindi accoglie le contestazioni dei docenti neo assunti che, a causa dell’obbligo a restare nella scuola di titolarità per cinque anni, non possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria, l’utilizzazione in un’altra istituzione scolastica o ricoprire incarichi a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso.

Infatti, tutti coloro che entreranno in ruolo a partire dal 1° settembre 2020 dovranno permanere, fatta eccezione per chi gode del beneficio della legge 104/92, nella sede dell’anno di prova per un intero quinquennio.

La norma, fortemente voluta dal M5S, nasce dall’esigenza di bloccare l’emorragia di docenti che entravano di ruolo nelle scuole del nord Italia e che puntualmente chiedevano trasferimento presso il luogo d’origine. Con questa norma si cerca di migliorare la continuità didattica e la copertura costante di quei posti.

I vincitori del vecchio concorso riservato 2018 devo stare fermi due anni in più

C’è però un problema, fa notare Di Meglio, in merito al concorso straordinario del 2018: “Gli insegnanti vincitori di quel concorso hanno accettato il vincolo triennale previsto dal bando e adesso sono costretti a rimanere due anni in più nella sede assegnata“. “Un cambiamento delle regole ingiusto e inaccettabile”, conclude il coordinatore della Gilda.

Il problema di molti docenti è proprio questo: chi ha vinto il concorso straordinario 2018 per gli abilitati dovrà restare fermo altri due anni.

Fabrizio De Angelis

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