Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, ad Agorà su Rai3, ha ribadito di essere “sempre stata contraria mantenere il coprifuoco alle 22″ e ha valutato positivamente la prospettiva di allentamenti più diffusi delle misure anti-contagio a breve: “La data del 2 giugno anche a me sembra possibile per le riaperture generalizzate”, ha affermato.
Un tema, quello del coprifuoco, sul quale ne sapremo di più a seguito della cabina di regia delle prossime ore Palazzo Chigi.
In questa fase dell’emergenza Covid-19, “con la bella stagione” e “con i numeri che stanno scendendo” in modo costante, “penso che dobbiamo concentrarci sulle cose veramente essenziali ed essere più permissivi laddove possibile” ha dichiarato l’immunologa.
E sul comportamento dei ragazzi osserva: “Questo è un momento in cui dobbiamo spingere le persone a stare fuori casa e non dentro casa. Spesso i ragazzi per il problema del coprifuoco tendono a fare cose molto peggiori” come ad esempio “dormire tutti insieme. A questo si aggiunga il fatto che non c’è nessun dato scientifico che dimostri che un’ora di differenza possa cambiare in maniera incisiva l’andamento dell’epidemia”.
“Siccome sappiamo perfettamente che il contagio avviene nei luoghi chiusi, lasciamo che le persone stiano all’aperto il più possibile”, è l’invito della scienziata.
Peraltro, la questione sollevata dall’immunologa si collega a quanto dichiarato del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che apre all’ipotesi di vaccinare i maturandi, cosa che renderebbe la socialità giovanile più controllata. Così Zingaretti su Twitter: “Vaccinare i maturandi ora è possibile e lo faremo. Torniamo alla normalità con i vaccini e pensando a tutti. È giusto pensare a ragazzi e ragazze che hanno di fronte questa prova, dopo 2 anni difficili anche per lo studio e la vita sociale”.
Anche in merito alle grandi manifestazioni, l’immunologa dice la sua: “Ci sono ormai dei dati su esperimenti che hanno funzionato, con persone tamponate o vaccinate”, ha ricordato Viola citando il caso di “Barcellona: un concerto con 5mila persone”, in occasione del quale, grazie alle precauzioni prese, “non ci sono stati contagi. Dobbiamo fidarci degli strumenti scientifici che ci sono: vaccini da un lato, tamponi dall’altro”.
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