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Violenza a scuola, la proposta contro le aggressioni ai docenti diventa legge. Lega: oggi scriviamo una bella pagina di storia

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La proposta di legge della Lega contro la violenza sui docenti e su tutti i lavoratori della scuola che contiene modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale è legge. La pdl è stata approvata oggi, 28 febbraio, dal Senato.

“Oggi, scriviamo una bella pagina di storia per la scuola: la pdl della Lega contro la violenza sui docenti e su tutti i lavoratori della scuola è legge. Con l’approvazione in Senato della nostra proposta, restituiamo rispetto e dignità ai professori e alle istituzioni scolastiche. La norma prevede pene più severe per chi commette atti di violenza nei confronti del personale scolastico e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli stessi, oltre a numerosi momenti di sensibilizzazione e prevenzione del problema. Una nostra battaglia che abbiamo portato avanti con forza, insieme al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in tutte le sedi istituzionali. Chi tocca un insegnante tocca lo Stato! È necessario restituire alla scuola e ai suoi lavoratori l’autorevolezza che meritano”, questo quanto dichiarano i parlamentari della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e Istruzione a Palazzo Madama, e Rossano Sasso, primo firmatario della pdl e capogruppo in commissione Cultura alla Camera.

“Bene l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica”, così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

“Finalmente un segnale concreto per tutelare docenti e tutto il personale scolastico con l’approvazione al Senato del ddl contro manifestazioni di violenza esercitata dagli studenti, ma anche dai loro famigliari. Il provvedimento, composto da 7 articoli, istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico (art. 1), includendo a livello di informazione e sensibilizzazione apposite iniziative di comunicazione istituzionale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (art. 2), e introduce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. Inoltre modifica il codice penale prevedendo specifiche aggravanti di pena qualora la violenza sia effettuata nei confronti di dirigenti scolastici o personale docente, educativo e amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola. Dopo tanti episodi di intimidazione e violenza accaduti negli ultimi tempi, finalmente un segnale tangibile di tutela verso chi ogni giorno si impegna a educare i nostri giovani a scuola”, questo quanto dichiara Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione ed al Merito, che ha seguito al Senato il provvedimento.

Cosa prevede il testo

Come anticipato, il testo approvato introduce l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, da realizzare all’interno del ministero dell’istruzione: l’organismo si occuperà di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare allo stesso dicastero bianco le iniziative da intraprendere per migliorare i rapporti tra studenti, docenti e genitori. A questo scopo potrebbero realizzarsi dei corsi di formazione specifici per gli insegnanti e dei progetti di prevenzione del disagio giovanile.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico’, che si dovrebbe celebrare il 15 dicembre di ogni anno.

Violenza sui docenti, approvata pdl: le reazioni

“La questione delle aggressioni verso i docenti e il personale scolastico è molto seria e andava affrontata in modo più approfondito, certamente non con il solito approccio ideologico, securitario e panpenalista. La stretta securitaria non risolve nulla ed è una scorciatoia per non affrontare il problema. Il governo avrebbe dovuto porre attenzione alla comunità educante, al ruolo sociale dell’insegnante, del docente, all’educazione dei ragazzi e delle ragazze alla gestione delle emozioni. Invece la destra propone una legge che ricalca quella approvata nel 2020 sull’aggravamento delle pene per le aggressioni al personale ospedaliero. Una legge che fino ad ora si è dimostrata totalmente inefficace a combattere il fenomeno, perché il numero delle aggressioni è rimasto costante pur a fronte dell’aumento delle pene. Scegliere di intervenire solo sul penale non risolve nulla. Norme bandiera utili solo alla propaganda. Ovviamente per la destra basta aumentare le pene. Non c’è bisogno di aumentare le risorse, e infatti la legge che approviamo è senza un euro. La scuola è il pilastro democratico su cui si fonda la Repubblica, la più grande infrastruttura civile e sociale del paese. E invece per il governo e la destra la scuola è solo legge e ordine: cinque in condotta e ritorno ai voti numerici, quando non sono manganellate. I gravi problemi della scuola sono noti, occorre ridare centralità alla scuola pubblica e laica che faticosamente ha costruito il paese. Alleanza Verdi e Sinistra si astiene”: lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Con l’approvazione in Senato del ddl sulla sicurezza del personale scolastico, si concretizza finalmente una misura che DirigentiScuola ha appoggiato sin dal primo momento e che considera urgente alla luce dei recenti fatti di cronaca a tutela della categoria. Da oggi in poi, chi aggredisce un dirigente scolastico dovrà vedersela con pene pesanti. Nel ribadire che ogni forma di violenza, di oltraggio e di ingiuria nei luoghi di lavoro deve essere condannata, esprimiamo soddisfazione per la tutela particolare riservata al personale della scuola, segno tangibile di vicinanza dello Stato. Nessuno è più lasciato solo”, così in una nota il sindacato dei presidi.

“Ovviamente aspettiamo altro – continua l’Associazione- risorse umane e materiali per la prevenzione di certi fenomeni, interventi strutturali che rinsaldino il patto educativo scuola-famiglia, tavoli tecnici permanenti in cui si discuta delle emergenze educative. Bisogna costruire un quadro di interventi a più livelli, continui nel tempo, che abbiamo come obiettivo la prevenzione e la formazione. Auspichiamo che l’istituzione della Giornata nazionale contro la violenza del personale scolastico, sia occasione per raccogliere presto dati confortanti e raccontare episodi edificanti, in modo da celebrare la giornata della ritrovata alleanza scuola- famiglia”.

“Nel 2023 ci sono stati in tutto 36 casi di violenze e aggressioni ai danni di docenti e personale scolastico, quest’anno, con l’aggressione avvenuta a Parma, i casi salgono a 28. È evidente che sia venuto meno il patto educativo tra le famiglie e gli insegnanti”, così in aula la senatrice Ella Bucalo, componente della commissione Cultura e viceresponsabile del dipartimento Scuola di Fratelli d’Italia. “Con questo provvedimento – prosegue – si dà un importante segnale: la scuola è una istituzione che va custodita e difesa. Esso interviene sul piano della prevenzione istituendo l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con l’obiettivo di studiare il fenomeno e promuovere azioni di sensibilizzazione. Interviene inoltre sul piano della repressione del fenomeno con delle misure di natura penale. Occorre costruire una vera collaborazione tra scuola e famiglia. In caso contrario – conclude – c’è il rischio serio che le nuove generazioni saranno sempre più fragili, e socialmente più divise”.

“Siamo fermamente a sostegno del personale scolastico vittima di episodi di violenza. L’aumento delle pene verso chi si macchia di questo crimine, che lede lo Stato oltre che la persona offesa, è giusta e condivisibile. Pensiamo però che questo atteggiamento puramente repressivo non possa essere l’unica soluzione. Eppure è questo ciò che emerge dal provvedimento licenziato dal Senato e in generale dalla politica di Giuseppe Valditara e di questo governo. Che fine hanno fatto i fondi e le risorse che i governi precedenti avevano stanziato a favore della scuola per restituirle dignità e promuovere una vera educazione civica? Possibile che ci si debba costantemente piegare alla logica dell’invarianza delle spese? Solo chi non conosce la scuola non sa che programmi educativi e inclusivi hanno l’infausto destino di rimanere su carta se non ci sono risorse adeguate. La violenza non si vince solo con la repressione, servono investimenti. Valditara ascolti il nostro consiglio: anziché pensare al voto numerico per i bambini delle elementari pensi ad altri numeri, quelli delle risorse che sta tagliando, degli istituti che stanno scomparendo sui territori e delle percentuali vergognose sulla dispersione scolastica che rischiano di salire con l’autonomia differenziata. Pensi alla scuola, non solo alla propaganda”, così gli esponenti del M5S in commissione cultura alla Camera e al Senato.