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Violenza di genere, la cultura del rispetto inizia dalla scuola. Gino Cecchettin incontra gli studenti – Rivedi la diretta

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March 24, 2025

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La violenza di genere è un nemico insidioso e spesso invisibile che colpisce milioni di persone in tutto il mondo”.  E’ con queste parole che Gino Cecchettin presenta Fondazione Giulia Cecchettin, la fondazione intitolata alla figlia, vittima della ferocia e della violenza dell’ex fidanzato Filippo Turetta che nella notte dell’11 novembre 2023 la uccise con decine di coltellate e poi ne occultò il corpo nei boschi della zona tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone.

Il femminicidio di Giulia Cecchettin

Il femminicidio di Giulia ha avuto ampissima eco e ha generato un grande dibattito attorno alla violenza di genere, alla società patriarcale, alla necessità dell’educazione affettiva e al rispetto.

Già nel discorso che il papà di Giulia, Gino Cecchettin, tenne durante il rito funebre nel duomo di Padova, si ricordava che “il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita.  Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia?

Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione…

E così concludeva

Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale.  È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all’esperienza di chi è più anziano di loro. La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche.  Abbiamo bisogno di ritrovare la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare realmente con empatia e rispetto”.

Un discorso toccante che trovò immediato riscontro anche nelle istituzioni, al punto che lo stesso Ministro dell’Istruzione e del Merito invitò le scuole a leggere in classe le parole di Gino Cecchettin e a usarle come punto di avvio per la riflessione.

La nascita di Fondazione Giulia

Il 18 novembre 2024 Gino Cecchettin e i figli Elena e Giulio hanno dato vita a Fondazione Giulia impegnandosi a portare alla luce la violenza di genere sensibilizzando l’opinione pubblica e sostenendo le vittime. Le priorità dell’azione della fondazione sono infatti così definite:

  • Educazione e Consapevolezza mediante la sensibilizzazione sul tema del linguaggio di genere, della violenza contro le donne aumentando così la consapevolezza legata ai temi della violenza domestica, della relazione abusiva e dei diritti delle vittime.
  • Promozione di un cambiamento radicale affrontando le dimensioni strutturali e culturali che alimentano la violenza di genere e potenziando il ruolo educativo di famiglie, scuole e agenzie formative, oltre a coinvolgere ambiti sportivi, lavorativi e legislativi
  • Sostenere le vittime di violenza: le vittime di violenza di genere hanno bisogno di sostegno, comprensione e risorse per uscire da situazioni pericolose e ricostruire le proprie vite.

La scuola e l’educazione contro la violenza di genere

L’educazione e la scuola rivestono un ruolo cruciale nella promozione di un cambiamento radicale che porti al superamento delle logiche patriarcali.

Nella lettera che Elena Cecchettin, sorella di Giulia, inviò al Corriere della sera e che fu pubblicata il 20 novembre 2023 sono già contenuti tutti i temi più rilevanti che nei mesi seguenti sono stati al centro del dibattito culturale e educativo. Tra questi

  • la responsabilità della società nel creare quelli da lei definiti “figli sani del patriarcato e della cultura dello stupro” 
  • la responsabilità di chi assume comportamenti che ledono la figura della donna, come il controllo, la possessività e il catcalling (sono così definite le molestie sessuale fatte di commenti indesiderati, gesti, fischi, inseguimenti, avances sessuali in aree pubbliche e chi cerca di giustificare coloro che compiono gesti violenti contro le donne)
  • il tentativo di giustificare coloro che compiono gesti violenti contro le donne definendoli “mostri” o “malati di mente”.
  • la pressante richiesta a tutti gli uomini a responsabilizzarsi, richiamando amici e colleghi che tengono comportamenti tollerati dalla società ma che potrebbero essere il preludio del femminicidio
  • la richiesta di avviare percorsi di educazione sessuale e affettiva.

Gino Cecchettin e Graziella Priulla a Lezione di educazione civica in diretta

Oggi, martedì 25 febbraio, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, si è tenuta la quinta lezione di Educazione Civica in diretta organizzata da Tecnica della Scuola. Lezione dedicata proprio al tema della violenza di genere che si manifesta – come le cronache evidenziano – sempre più spesso anche tra le aule e nelle scuole.

Assieme a Gino Cecchettin è stata presente in studio la sociologa Graziella Priulla, grande esperta delle tematiche connesse alla violenza di genere e che nella sua carriera di docente universitaria a Catania ha approfondito con ricerche e saggi proprio il tema della differenza di genere unito e del ruolo del linguaggio nella violenza e nel sessismo.

Il suo ultimo libro, “Violate. Sessismo e cultura dello stupro” mette in evidenza il fatto che stupro e femminicidio siano solo l’aspetto più appariscente di un fenomeno che si pasce di comportamenti e di discorsi conseguenziali all’interno sempre di una cultura che se non giustifica, spesso li tollera.  Da qui la necessità smontare la cultura dello stupro che ha alle spalle tre millenni di “educazione” di genere con risultati che sono sotto gli occhi di tutti/e. Le famiglie e la scuola hanno un ruolo fondamentale nell’educazione degli e delle adolescenti, perché sono loro che devono dare un significato a tutto quello che viene proposto, specialmente dalla rete.

SEGUI LA DIRETTA

Educazione Civica in diretta

L’impegno della Tecnica della Scuola si inserisce lungo questo percorso e si concretizza nella proposta di sette dirette di un’ora, realizzate con cadenza mensile da ottobre 2024 ad aprile 2025 sui temi chiave dell’educazione civica.

Le singole classi potranno partecipare seguendo la diretta in streaming sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola interagendo con gli esperti ed i conduttori con l’invio di domande, quesiti, commenti.

Ogni diretta prevede anche il collegamento streaming con due classi di due diverse scuole italiane che potranno interagire ponendo direttamente domande agli esperti presenti in trasmissione.

Questi i temi e le date delle quattro dirette che si sono svolte nel corso dell’a.s. 2024/25:

  1. 10 ottobre 2024 – L’Intelligenza artificiale generativa: un nuovo modo di far scuola e di studiare?
  2. 6 novembre 2024 –  – Guerra e pace: come essere costruttori di pace in un mondo in conflitto?
  3. 2 dicembre 2024 – – Paura del futuro? Come affrontare il presente costruendo il proprio progetto di vita
  4. 29 gennaio 2025 – Patria, patriottismo ed Educazione Civica. La lezione di Mattarella

Come iscriversi

Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, devono compilare il seguente form.

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