Estero

Violenza domestica, scuole europee come primo avamposto di protezione e supporto

L’attuale crisi economica derivante dal cambio repentino degli assetti internazionali e dai conflitti ancora in corso sta malauguratamente nutrendo una tensione sociale mai adeguatamente valutata e compresa nel Vecchio Continente. Disoccupazione, povertà relativa e potere d’acquisto delle famiglie in costante diminuzione costituiscono elementi di sofferenza, frizione, contrasto che nei casi più estremi si manifestano con azioni violente. Numerosi sono i gruppi familiari in cui queste si verificano: i fini possono risultare differenti, tra cui subdole misure correttive ed educative, sfoghi di tensione repentina ed altro ancora. La violenza domestica è intercettata solo in piccola percentuale dalle forze di polizia e centri antiviolenza, che tutelano psicologicamente, fisicamente e legalmente le vittime. La scuola può risultare, specie in quei quartieri difficili, in quelle campagne remote, un primo e fondamentale elemento di supporto per le vittime di violenza domestica, specie se questa interessa tristemente da vicino minori e bambini. Questi, inoltre, ricevono cure dirette: abbigliamento, cibo, supporto di qualunque genere. Valutiamo il caso anglosassone.

Una cura totale dello studente

La BBC News ha commissionato un’indagine Tapp nel Regno Unito (secondo semestre 2024) per richiedere agli insegnanti e ai dirigenti scolastici in Inghilterra il sostegno extra che le loro scuole forniscono ai giovani studenti, specie nelle aree depresse del paese. Gli insegnanti hanno detto alla BBC che le difficoltà finanziarie, le problematiche abitative e la salute mentale sono le questioni con le quali scuole hanno combattuto con le famiglie il negli ultimi due anni.

  • Quasi la metà (45%) degli insegnanti afferma che la loro scuola ha fornito sostegno finanziario alle famiglie negli ultimi 12 mesi;
  • Due terzi (66%) degli insegnanti affermano che la loro scuola ha fornito cibo per gli alunni da consumarsi anche al di fuori dell’orario scolastico negli ultimi 12 mesi;
  • Circa uno su sette insegnanti (15%) afferma di aver speso le proprie risorse per fornire cibo alle famiglie in difficoltà;
  • Un terzo degli insegnanti (34%) afferma che la propria scuola sta aiutando i bambini con l’igiene di base.

La violenza domestica non è l’unico problema che gli insegnanti qui stanno affrontando assieme a quelli menzionati. Molte famiglie sono in debito grave. Ci sono alunni che continuano a trasferirsi per via dell’estenuante ricerca di una soluzione abitativa da parte della rispettiva famiglia.

Violenza sempre più repentina

La violenza domestica sui minori continua a essere una preoccupazione significativa in Europa. Nel primo semestre del 2024, sono stati registrati 20.502 reati commessi ai danni di minori, segnando un aumento del 10% rispetto ai 18.721 dello stesso periodo del 2023. In Spagna, nel 2024, sono stati registrati nove minori assassinati in contesti di violenza di genere, il numero più alto dal 2015. A livello europeo, fino al 13,7% delle donne adulte riferisce di aver subito violenze durante l’infanzia, con percentuali che potrebbero essere ancora più elevate per via di fatti non riportati/denunciati. Questi dati sottolineano l’urgenza di rafforzare i sistemi di protezione dei minori e di promuovere una cultura di prevenzione e sensibilizzazione contro la violenza domestica. La scuola svolge un ruolo fondamentale nel supporto ai minori vittime di violenza domestica, sia attraverso la prevenzione che l’intervento diretto. Oltre a promuovere programmi educativi che favoriscono la parità di genere e il rispetto reciproco, le istituzioni scolastiche possono identificare segnali di disagio nei bambini e attivare reti di supporto adeguate. 

Andrea Maggi

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