Home Attualità Violenza, la mamma di Ciro Esposito agli studenti: voi potete cambiare Napoli

Violenza, la mamma di Ciro Esposito agli studenti: voi potete cambiare Napoli

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“Siete voi che potete cambiare Napoli, non accettando nella vostra vita l’odio e la violenza”.

Lo ha detto Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, il ragazzo colpito a morte prima della finale di Coppa Italia 2014. La donna si è rivolta così, il 6 novembre, ai ragazzini della scuola Pietro Colletta di Napoli, la scuola media di Corso Garibaldi che ha avuto come alunni, negli anni scorsi, molti dei ragazzi che sono diventati poi boss della “paranza dei bambini” che ha insanguinato Napoli nelle scorse settimane. Il fatto è stato sottolineato dal dirigente scolastico Annarita Quagliarella, durante un incontro organizzata dall’Associazione Ciro Vive, la preside.

“Non sapevo – ha detto poi la Leardi all’agenzia Ansa – che tanti di quei ragazzi fossero stati a scuola qui prima di prendere strade sbagliate. Spero che le nostre parole di stasera possano aver raggiunto questi bambini e i loro genitori. Ma spero anche che le istituzioni facciano di più, aiutando anche le associazioni e chiunque voglia far conoscere a questi bambini che esiste un mondo diverso e strade diverse”. Proprio dalle famiglie deve partire il lavoro, come sottolinea la Quagliarella, che è alla Pietro Colletta da 32 anni, prima come insegnante e ora come preside.

 

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“Spesso i ragazzi che vengono qui – spiega – appartengono a famiglie che vivono nell’illegalità, che sono legate ai clan camorristici. Oppure che vivono nella povertà’ e nella rabbia per un contesto che non offre alcuna responsabilità. E molti nomi di ex alunni li abbiamo purtroppo letti sui giornali, scoprendo che erano finiti in particolare nel clan dei cosiddetti “capelloni”. Lascia sgomenti il fatto che così giovani fossero già ai vertici dei clan: erano andati via da qui da pochi anni e molti di loro avevano intelligenze non comuni, che in un contesto diverso avrebbero fatto ben altro”.

Pure la dirigente scolastica “apre” al ruolo delle associazioni: “Noi a scuola – prosegue – facciamo di tutto per cercare di sradicare dai ragazzi una violenza che imparano sin dai primi anni di vita. Ma la scuola può essere aperta a loro sempre, anche il pomeriggio, la sera, individuando associazioni sane che, senza scopo di lucro, possano contribuire a fornire loro modelli diversi da quelli che offre il quartiere, che versa nel degrado”. 

 

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