La scuola è un ambiente considerato sicuro, in quanto le varie forme di educazione e di didattica in questo praticate dovrebbero assicurare ai giovani fruitori sicurezza prima di tutto intellettuale e in seguito fisica. I recenti dati diffusi dagli osservatori europei offrono un’istantanea alquanto macabra di un continente in cui la crisi prima economica e solo in seguito sociale hanno indotto le fasce della popolazione più patologiche e violente a commettere anche piccoli reati nei confronti dei soggetti più deboli, specie ragazzi e ragazzi adolescenti incapaci di ribellarsi e talvolta di cercare aiuto diretto.
Il caso spagnolo ha attirato la preoccupazione – e talvolta la curiosità – di alcune testate internazionali interessate al tema: ne è risultato che circa 400.000 ragazzi e ragazze ora divenuti adulti, pari allo 1,13 % della popolazione a quel tempo adolescente, sia stata coinvolta in episodi di violenza sessuale, ove almeno il 35 % di questi si è consumata all’interno di edifici scolastici presenziati da parte di personale docente, scolastico e talvolta genitori o esterni in caso di organizzazione di eventi aperti al pubblico.
Secondo una commissione indipendente, si stima che più di 200.000 minori abbiano subito abusi sessuali in Spagna all’interno degli ambienti scolastici – in maggioranza presieduti dal clero cattolico romano – dal 1940. Il rapporto non fornisce una cifra specifica, ma afferma che un sondaggio condotto su oltre 8.000 persone ha rilevato che lo 0,6% della popolazione adulta spagnola, pari a circa 39 milioni di persone, ha dichiarato di aver subito abusi in fase infantile.
La percentuale è salita all’1,13% – ovvero a più di 400.000 persone – includendo gli abusi da parte di membri anche laici, ha dichiarato il difensore civico nazionale spagnolo Angel Gabilondo in una conferenza stampa convocata venerdì per presentare i risultati del rapporto che conta più di 700 pagine. Le rivelazioni in Spagna sono le ultime a scuotere la comunità cattolica e civile dopo una serie di scandali di abusi sessuali in tutto il mondo, che spesso coinvolgono bambini, negli ultimi 20 anni. La commissione ha anche intervistato 487 vittime, che hanno sottolineato “i problemi emotivi” che gli abusi hanno causato loro, ha dichiarato Gabilondo.
“Ci sono persone che sono morte per suicidio… persone che non hanno mai rimesso insieme la propria vita”, ha detto l’ex ministro socialista dell’Istruzione. Teresa Conde, un’insegnante di filosofia che ha subito abusi per anni da un frate a partire dall’età di 14 anni quando frequentò una scuola religiosa nella città nord-occidentale di Salamanca all’inizio degli anni ’80 ed intervistata da un’emittente locale, ha dichiarato che “non sarebbe mai stata una persona normale successivamente a quanto subito”. “Non smetterò mai di fare terapia o di prendere medicine”, ha detto il 57enne all’agenzia di stampa locale AFP.
“Purtroppo da molti anni c’è una certa volontà di negare gli abusi o di nascondere o proteggere gli autori degli stessi”, ha detto Gabilondo. Nel marzo 2022 il parlamento spagnolo ha approvato a stragrande maggioranza la creazione di una commissione indipendente guidata dal difensore civico del paese per indagare sugli abusi clericali e laici nella rispettiva integrità.
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