Fondazione Libellula, fondazione dal 2020 che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere l’inclusione e prevenire la violenza contro le donne, attraverso il suo Osservatorio, monitora il fenomeno della violenza e della discriminazione di genere nei diversi contesti organizzativi, sociali ed educativi.
In questi giorni ha presentato la ricerca promossa e condotta dalla Survey Team per dare la parola alle nuove generazioni e per raccogliere anche il loro punto di vista e comprendere quali siano le loro esperienze rispetto ai rapporti tra i generi, la violenza e la discriminazione. L’indagine è stata veicolata attraverso i canali di Fondazione Libellula e le compilazioni sono avvenute nel periodo aprile – giugno 2023. Sono stati coinvolti quasi 400 ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni in tutta Italia.
Dati allarmanti
I dati sono allarmanti: solo il 33% dei ragazzi tra i 18 e i 19 anni ritiene inaccettabile che un ragazzo diventi violento in seguito a tradimento, contro il 79% delle ragazze; inoltre il 48% ha subito contatti fisici indesiderati da parte di coetanei, mentre il 43% ha ricevuto richieste sessuali e attenzioni non desiderate; solo il 29% degli adolescenti non è d’accordo sul fatto che il controllo non è sinonimo d’amore, contro il 48% delle ragazze.
Sono le ragazze ad avere una maggiore percezione delle forme di violenza e sono anche più disposte a parlarne. La ricerca sottolinea anche che le dinamiche alla base di una relazione affettiva sana sembrano non essere sempre chiare: per cui, per esempio, sono ritenute poco o per niente forme di violenza il controllare di nascosto il cellulare o i profili altrui (39%), impedire al partner di accettare amicizie online (33%), chiedere al partner con chi e dove è quando è fuori (33%), dire al partner quali vestiti può o non può indossare (26%). Poca chiarezza anche sui concetti di responsabilità individuale e di consenso: solo il 53% delle persone intervistate ritiene infatti che baciare qualcuno senza il suo consenso sia decisamente una forma di violenza, mentre per il 15% lo è per nulla o poco.
L’invito a scuole e famiglie
“I dati sottolineano l’urgenza di intervenire per sensibilizzare le nuove generazioni sulle complesse dinamiche della violenza di genere. Il fatto che le ragazze siano in prevalenza vittime di episodi di molestie ci fa ben capire quanto questo problema sia radicato nella nostra cultura e quanto quindi sia necessario promuovere una riflessione attiva tra i giovani, responsabilizzando in primo luogo scuole e famiglie”, ha detto Debora Moretti, Fondatrice e Presidente di Fondazione Libellula Impresa Sociale.
Alle sue parole fanno eco quelle della Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti civili Diana De Marchi, che commentando la ricerca della Fondazione Libellula dice “è necessario un impegno capillare e condiviso di educazione al rispetto per prevenire i maltrattamenti e gli abusi anche in adolescenza”.
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