Giulia Cecchettin non è più l’ultima vittima di femminicidio, c’è già la numero 106, una donna di 70 anni uccisa dal marito.
Il dibattito pubblico è sempre più fervente sull’argomento, non solo esponenti della politica, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e non solo.
A intervenire per ultimo, solo in ordine cronologico, è stato l’attore Alessandro Gassmann, la cui serie TV, Un professore, sarà trasmessa sulla Rai a partire da giovedì 23 novembre.
Ecco quanto detto dall’attore sul suo profilo X: “Alla luce dei tristi fatti di cronaca di cui leggiamo e che ci spaventano, penso che una serie come “Un Professore”, dove gli adulti comunicano e si confrontano con i ragazzi, anche su temi complessi come il sesso, sia una serie utile e a questo punto necessaria. Parliamoci, confrontiamoci, ascoltiamoci, ascoltiamo i nostri figli, facciamo il nostro dovere”.
A parlare dell’argomento sono stati anche Vittorio Sgarbi che ha dichiarato: “educare certi comportamenti a scuola? Meglio studiare bene Renzo e Lucia o leggere Dante“; Paolo Crepet che, invece, ha affermato: “i ragazzi non conoscono i no, per i genitori se vanno male scuola è colpa dei docenti; la biologa Antonella Viola ha detto la sua sul minuto di silenzio: “non me la sono sentita di dedicarle l’ennesimo colpevole silenzio, abbiamo bisogno di parlare“; e il professore e scrittore Enrico Galiano ha voluto puntualizzare il ruolo della scuola: “La scuola ce la mette tutta per insegnare rispetto ed empatia, ma poi tornano casa e per strada e si cancella tutto“.
Anche il mondo dello spettacolo si è mosso. Sono infatti moltissimi i personaggi famosi che hanno chiamato in causa proprio la scuola come luogo in cui si dovrebbero educare i bambini e le bambine a vivere relazioni sane con gli altri, a non trattare gli altri come oggetti. La cantante Madame ha fatto un appello su Instagram a genitori e docenti: “Invito genitori e insegnanti ad aprire dibattiti su quanto accaduto con i propri ragazzi”, ha scritto.
La celebre youtuber Iris Babilonia ha fatto un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara rilanciato da Elisa De Marco, nota come Elisa True Crime, entrambe molto seguite dai giovanissimi, chiedendo di cambiare il curriculum scolastico. “Da questo momento in poi considero un crimine dello Stato ogni giorno che passa senza che l’educazione emotiva sia nel programma scolastico, dalla prima elementare alla quinta superiore. Non come materia extra, non come ora in più in cui fare baccano. Una materia con libri, voti e interrogazioni che faccia media come qualunque altra. Perché di conoscere il latino e le regole grammaticali ce ne facciamo poco, se non sappiamo instaurare relazioni sane”.
“A Valditara spetta l’arduo compito di correggere l’inefficacia del sistema scolastico attuale. Aspettiamo che il curriculum scolastico venga aggiornato. Abbiamo una certa fretta perché la vita della numero 106 potrebbe essere nelle sue mani. L’educazione alle relazioni non deve essere un discorsetto ogni tanto. Se un genitore è ignorante in matematica lo Stato riserva ai suoi figli l’opportunità di apprenderla a scuola. Lo stesso deve valere per l’educazione emotiva”.
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