Categorie: Attualità

Violenza sulle donne, per Boldrini serve l’educazione sentimentale a scuola

Si parla da anni, anzi da decenni, della necessità di introdurre nelle scuole medie e superiori dei corsi di educazione sentimentale.

Tutti concordare nel sostenere che sarebbe l’“arma” più indicata per combattere la violenza verso le donne, fenomeni purtroppo presenti nella società a livelli ancora elevati.

Di questo tema ha parlato anche la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo all’Università cattolica al convegno “Salute e diritti delle donne per il benessere del Paese”.

La violenza sulle donne, ha detto, “è un fenomeno strutturale dunque culturale. E come tale va affrontato. Serve un approccio interdisciplinare che cominci dall’educazione sentimentale nelle scuole”.

“Tra le minacce che mettono a repentaglio la salute delle donne – ha rilevato Boldrini – resta tra i primi posti la violenza di genere, fisica o sessuale che sia. I dati mondiali parlano di una donna su tre sotto i 50 anni che ha subito una qualche forma di violenza”.

 

{loadposition bonus_1}

 

“E in Italia? Solo negli ultimi giorni c’è stata un’escalation preoccupante – continua la presidente della Camera -. Due  donne uccise e una in fin di vita, episodi che nella loro crudezza dimostrano una tendenza ormai consolidata: i femminicidi toccano l’intero Paese, non ci sono zone franche, visto che si registrano casi al nord come al sud. Ma soprattutto è un fenomeno trasversale: i maschi violenti appartengono infatti a tutti i ceti sociali. In altre parole, non mi stancherò mai di ripeterlo, è un fenomeno strutturale dunque culturale. E come tale va affrontato”.

Boldrini ribadisce la sua proposta: “Serve un approccio interdisciplinare che cominci dall’educazione sentimentale nelle scuole. Perché, mi chiedo, c’è ancora chi si oppone all’insegnamento nelle scuole del rispetto delle donne?”.

Quindi, “bisogna entrare nell’ottica indicata dalla Convenzione di Istanbul che questo Parlamento ha approvato come primo atto. Una pietra miliare nella lotta contro la violenza di genere, perché stabilisce che la violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani. Dunque non è un fatto privato, da trattare tra le mura domestiche. Senza contare – ha concluso Boldrini – che la violenza ha un costo per lo Stato, perché la donna che ha subito violenza spesso per giorni non può lavorare, ha bisogno di cure mediche, legali, dell’assistenza psicologica”. 

 

{loadposition facebook}

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Elogio dello scappellotto

Complimenti a Pasquale Almirante per il coraggio con cui nel suo articolo "Le punizioni corporali?…

17/08/2024

Alunni disabili: M5S contro Consiglio di Stato; la soluzione potrebbe essere la statalizzazione degli assistenti alla autonomia

Sulla vicenda della sentenza del Consiglio di Stato in materia di assistenza ad alunni con…

17/08/2024

APP IO, come funziona? Ecco come ricevere notifiche per le immissioni in ruolo e le supplenze

Un supporto molto importante per gli aspiranti docenti e non solo è l’App IO, che…

17/08/2024

Scuole senza dirigenti in Emilia-Romagna: necessari almeno 83 presidi per incarichi di reggenza

In Emilia-Romagna, per l'anno scolastico in arrivo, sono necessari almeno 83 presidi per coprire incarichi…

17/08/2024

Ius scholae, Russo (FI): “A breve proposta per far riconoscere cittadinanza chi studia qui, dopo due cicli o la scuola dell’obbligo”

Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia e capogruppo in commissione Affari costituzionali, sottolinea l'importanza…

17/08/2024

Matteo Saudino: “la filosofia è un atto di ribellione”. Ma non doveva essere inserita nei Tecnici e Professionali?

La filosofia è un’attività libera perché non è al servizio di niente, è gratuita ricerca…

17/08/2024