Soltanto dall’incontro, dalle relazioni, dallo scambio a viso aperto può nascere un rapporto vero e, soprattutto, libero da ogni forma di pregiudizio. Spesso, si sa, i ragazzi fanno fatica a considerare le forze dell’ordine come degli alleati, degli interlocutori privilegiati con i quali e grazie ai quali costruire reti di protezione, di aiuto e di soccorso in caso di necessità. Oggi più che mai – i numeri della violenza in Italia lo testimoniano – c’è bisogno di interazione sana e responsabile tra ragazzi e forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri in testa. E proprio i Carabinieri – ce lo racconta il quotidiano La Repubblica – sono i protagonisti, in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico “Renato Cottini” di Torino, del Progetto “Arrestiamo la paura”. Qualche giorno fa è stato presentato il manifesto contro la violenza di genere realizzato proprio dagli studenti del liceo artistico in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. Nel disegno realizzato dagli studenti si vede un carabiniere che prende per mano una giovane donna. Entrambi sono stilizzati e danno l’impressione di volare, circondati dallo slogan dell’iniziativa : “Scegli di salvarti, arrestiamo la paura”. Anche Poste italiane ha voluto partecipare al progetto, con la creazione di un annullo filatelico e 500 cartoline con l’immagine del manifesto realizzato gli alunni del Cottini.
Il manifesto sarà esposto nei centri commerciali dove fino a stasera i carabinieri del comando provinciale di Torino saranno presenti per un fine settimana di sensibilizzazione, durante il quale chiunque voglia parlare, confidarsi o chiedere consigli potrà farlo in un ambiente accogliente e sicuro.
Del resto, i numeri diffusi dall’Arma sono preoccupanti: dal primo gennaio al 18 novembre i carabinieri del comando provinciale di Torino hanno acquisito e trattato circa mille denunce per violenza sessuale, atti persecutori o maltrattamenti in famiglia, un dato in lieve aumento rispetto al 2022.
A corollario della manifestazione, le caserme dei Carabinieri saranno illuminate con la luce arancione, in segno di adesione alla campagna Orange the World, promossa dalle Nazioni Unite per dire NO alla violenza contro le donne.