Sulla vicenda delle violenze di studenti e genitori nei confronti degli insegnanti va segnalata una iniziativa del Gruppo FB Professione Insegnante che sta raccogliendo le firme per “porre il problema – dicono i promotori – davanti agli occhi semichiusi delle istituzioni dello Stato”.
In questa fase, sottolinea Libero Tassella, uno degli animatori del Gruppo, “i sindacati sono troppo impegnati a raccattare voti nelle scuole e non riescono ad andare oltre la ritualità di comunicati stampa”.
Al contrario gli insegnanti, sempre secondo il Gruppo, vorrebbero dai sindacati azioni decisamente più incisive a partire dalla tutela legale nei confronti delle vittime fino all’acquisto di pagine di quotidiani a diffusione nazionale per mettere in evidenza e denunciare il problema, senza trascurare la necessità di mettere a punto una proposta di natura legislativa per prevenire e reprimere il fenomeno.
“In pochi giorni – sottolinea Tassella – siamo arrivati a 50mila firme; la nostra petizione è ad oggi l’unica iniziativa concreta sul problema. Ci sono voluti ben due mesi per raccogliere 82mila firme contro la firma del contratto: le 50mila firme di questi giorni rappresentano la spia di quanto sia grave e sentito il problema della violenza nelle scuole italiane contro le insegnanti e gli insegnanti”.
Conclude il Gruppo ProfessioneInsegnante: “Il problema non può essere più ignorato dalla politica e dai sindacati. Non bastano i convegni della Flc Cgil, la precettistica spicciola della Fgu o le dichiarazioni di politici (Renzi e PD).
I sindacati pongano l’urgenza del problema e la politica trovi le soluzioni”.
L’idea del Gruppo è anche quella di organizzare quanto prima una manifestazione nazionale a Roma per segnalare al Paese e a chi governa la scuola che i docenti non possono più continuare a lavorare in queste condizioni.
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