Ci sono aggiornamenti sul caso relativo alle orribili violenze di gruppo ai danni di un ragazzo con disabilità Sant’Antimo, nel napoletano. Come riportano NapoliToday e Il Corriere della Sera, uno dei tre ragazzi responsabili dei fatti, di 20 anni, uno dei due maggiorenni, non andrà in carcere ma ai domiciliari.
Lo ha deciso il gip di Napoli Nord che ha invece confermato il carcere per l’altro maggiorenne indagato, di 19 anni. La decisione di attenuare la misura cautelare è legata ai problemi di carattere cognitivo che affliggono il giovane. Il terzo ragazzo era invece minorenne all’epoca dei fatti. Venerdì prossimo è invece fissata l’udienza di convalida per quest’ultimo. L’indagato che andrà ai domiciliari si è mostrato terribilmente dispiaciuto per l’accaduto.
I bulli avrebbero agito con ripetute aggressioni fisiche, violenze verbali, ingiurie, offese, insulti ed atti denigratori (sputi, palpazioni genitali, gli avrebbero anche urinato addosso), causando nella vittima un grave stato di ansia e paura.
“Sputavano e gli urinavano addosso, come per gioco, ma non si trattava di un gioco ma di una cosa assai brutta da fare a un coetaneo”, queste le parole della mamma del bambino vessato. “A scoprire cos’era successo è stato il fratello maggiore, quest’estate, mentre erano in vacanza, controllando casualmente il suo cellulare. Ha trovato dei video che ritraevano le angherie a cui il fratello minore era stato sottoposto. Siamo andati dai carabinieri e abbiamo denunciato tutto e consegnato i video, che risalivano allo scorso marzo. Da allora mio figlio non è più voluto andare a scuola. Anche adesso si rifiuta perché è traumatizzato. Ai ragazzi voglio dire che hanno sbagliato”.
La 53enne fa anche sapere di essere stata minacciata da alcuni parenti dei ragazzi accusati di violenze nei confronti del figlio: “è successo dopo la denuncia, mentre ero in strada, mi hanno detto che dovevo andare via da Sant’Antimo. Mio figlio è un ragazzo ingenuo, che non si ribella, quello che hanno fatto è sbagliato”.
Secondo i dati riportati dal Ministero Della Salute, da noi riportati, il bullismo non riguarda solo i ragazzi/e delle scuole superiori, ma è un fenomeno purtroppo molto allargato anche nelle fasce di età più piccole.
Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children -HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli dagli 11 ai 13 anni con particolare riferimento alle ragazze. In dettaglio, gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze.
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