Il problema delle infezioni di computer, reti e sistemi informatici da virus denominati Ransomware (di recente ha avuto eccezionale diffusione quello chiamato WannaCry) sta coinvolgendo anche le Istituzioni Scolastiche.
A dirlo è l’U.S.R. per il Veneto, che con circolare 9700 del 22 giugno fornisce indicazioni alle scuole sulle precauzioni da adottare.
Innanzitutto, cosa fanno questi virus? “Sostanzialmente, “sequestrano” i file di dati attraverso una loro criptatura, per eliminare la quale viene richiesto l’invio di denaro ad un soggetto criminale (solitamente nella forma di bitcoin). La cifra è abbastanza modica per indurre al pagamento, ma esso non assicura di ricevere lo strumento di decriptazione per “liberare” i dati.”
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Le scuole sono pertanto invitate a fare molta attenzione, perché i sistemi di rimozione sono parziali e a fine operazioni permangono danni e perdite. Di solito si rende necessario un ripristino da un backup sicuro (perdendo, ovviamente, gli ultimi file creati e modificati).
La diffusione di tali virus avviene visitando siti internet infetti, tramite e-mail di phishing con false fatture, bollette e avvisi di pagamento. E’ quindi necessario informare e formare tutto il personale sulle normali misure e comportamenti di sicurezza: aggiornamento del software, dal sistema operativo al browser, realizzazione di frequenti backup, utilizzo di antivirus di qualità, attenzione ai siti di cattiva reputazione (utilizzare le apposite estensioni dei browser per il controllo), non aprire allegati di e-mail di dubbia provenienza o di sconosciuti.
Infine, onde evitare eventuali falle dei sistemi di rete, è importante curare anche la sicurezza e la protezione dei dati nelle reti informatiche della scuola, con i più aggiornati strumenti, sistemi e dispositivi.
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