Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, come è noto, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione che i docenti di ogni ordine e grado siano, almeno una volta all’anno, chiamati ad una visita di tenuta psicoemotiva: «Il numero di bambini maltrattati psicologicamente o corporalmente nelle scuole non può non definirsi emergenziale soltanto a leggere le cronache e fermo restando che il sommerso è di gran lunga superiore, da me tratto grazie a segnalazioni che troppi genitori mi indirizzano, salvo poi avere reticenza a denunciare. Così non si può continuare».
E il Miur ha chiesto al Garante la formulazione delle modalità per procedere in modo che si possa procedere con un decreto del Governo per evitare le consuete lungaggini
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La battaglia del garante di Reggio Calabria, secondo quanto scrive Studiocataldi.it, va avanti da almeno quindici anni. Una tematica che «ha registrato molteplici adesioni finanche tra gli stessi docenti, consapevoli del fatto che non si tratta di criminalizzare una categoria per la stragrande maggioranza composta da professionisti ineccepibili, bensì di stanare le persone in difficoltà per problemi che non è giusto scaricare su malcapitati bambini destinati a portarne i segni per tutta la vita. Il mestiere di docente è tra i più usuranti ed impegnativi che esistano e un momento di stanchezza è plausibile. Il dibattito sulle telecamere in classe è destinato a fallire miseramente, perché sono emerse difficoltà sul piano della privacy rapportata soprattutto ai piccolini, pertanto è necessario concentrarsi sul fattibile – conclude il garante – basta che questo fenomeno abbia fine e pazienza se qualche sparuto e suscettibile soggetto vuol trarre dalla proposta spunti polemici, che respingo preventivamente e che non sarebbero che la conferma della necessità di attuare prima possibile la proposta».
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