Personale

Visite fiscali, al via le nuove regole. Il medico può bussare anche più volte in un giorno

Con decreto n.206 del 17 ottobre 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.302 del 29 dicembre 2017, entra in vigore, dal 13 gennaio 2018, il nuovo regolamento sulle visite fiscali, e sulle modalità di accertamento delle assenze dal servizio.

Visite fiscali con controlli a ripetizione, soprattutto a ridosso del fine settimana o in prossimità delle feste. Incentivi economici ai medici per spingerli a effettuare più accertamenti nelle zone d’Italia meno battute.

Salta invece l’armonizzazione tra il settore pubblico e quello privato che avrebbe parificato le fasce di reperibilità. La riforma Madia non si è adeguata alle osservazioni del Consiglio di Stato e ha lasciato invariate le vecchie fasce orarie peri i controlli per l’accertamento delle assenze dal lavoro per malattia.

La giustizia amministrativa, esaminando il decreto legislativo che riformava le procedure, a settembre dello scorso anno aveva sollevato diverse osservazioni: tra questa la richiesta di equiparare i controlli nel settore pubblico con quelli del settore privato (dove le fasce orario sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per un totale di 4 ore).

Come riportato dall’articolo 3 del decreto 206 del 17 ottobre 2017, per quanto riguarda tali fasce, in caso di assenza per malattia dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, “sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18”. Inoltre, “l’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi”.

dipendenti pubblici sono tutti coloro che lavorano nella Pubblica Amministrazione, ad esempio:

  • Agenzie fiscali, INAIL, Ministeri e INPS;
  • Carabinieri, Militari, Polizia di Stato, Vigili del fuoco e Polizia Penitenziaria;
  • Comuni, Enti Locali ed Enti Statali;
  • Insegnanti, docenti e personale ATA;
  • Medici e infermieri appartenenti alla Sanità Pubblica.

Visite Fiscali

All’articolo 1 viene stabilito che la visita fiscale può essere richiesta, dal datore di lavoro pubblico, fin dal primo giorno di assenza dal servizio per malattia del dipendente pubblico mediante utilizzo del canale telematico messo a disposizione dall’INPS. All’articolo 2, invece, viene scritto che le visite fiscali possono essere effettuate con cadenza sistematica e ripetitiva, anche in prossimità delle giornate festive e di riposo settimanale. La richiesta di visita fiscale è da intendersi obbligatoria. All’articolo 3, invece, si parla di fasce orarie di reperibilità: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi. Nell’articolo 4, invece, spazio alle esclusioni dall’obbligo di reperibilità. Con l’articolo 5, il medico è tenuto a redigere, nelle modalità telematiche indicate dall’INPS, il verbale contenente la valutazione medico legale relativa alla capacità o incapacità al lavoro riscontrata. L’articolo 6, invece, parla di variazione dell’indirizzo di reperibilità: deve essere comunicato dal dipendente all’amministrazione presso cui presta servizio. L’articolo 7 si parla della mancata effettuazione della visita per assenza del lavoratore all’indirizzo indicato: il medico fiscale rilascia apposito invito a visita ambulatoriale per il primo giorno utile presso l’Ufficio medico legale dell’INPS competente per territorio. Nell’articolo 8, invece, si afferma che, qualora il dipendente non accetti l’esito della visita fiscale, il medico è tenuto ad informarlo del fatto che deve eccepire il dissenso seduta stante e questo deve essere sottoscritto dal dipendente. L’ultimo articolo, il numero 9, infine, parla di rientro anticipato al lavoro: il dipendente deve richiedere un certificato sostitutivo che viene rilasciato dallo stesso medico che ha redatto la certificazione di malattia ancora in corso di prognosi o da altro medico in sostituzione.

Da oggi cambiano le regole per i lavoratori che si assentano per malattia, in particolare per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, ma anche per  i 14,7 milioni di dipendenti privati (9 milioni dei quali coperti da indennità di malattia Inps)

Le novità per le visite fiscali

Per visita fiscale si intende l’accertamento sanitario, cioè una visita medica, che viene effettuata da parte di un medico dell’Inps nei confronti del lavoratore, quando è assente per malattia.

La visita fiscale può essere effettuata:
– su richiesta del datore di lavoro pubblico, fin dal primo giorno di assenza dal servizio attraverso il canale telematico messo a disposizione dall’INPS;
– su disposizione dell’INPS.
La richiesta può essere presentata fin dal primo giorno di assenza del lavoratore.

Il lavoratore è tenuto a rendersi reperibile, per la visita fiscale, in determinati orari; in particolare, le fasce di reperibilità per la visita fiscale sono le seguenti: dipendenti statali e degli enti locali devono essere reperibili per l’intera settimana, festivi compresi, nelle fasce orarie dalle 9 alle 13, e dalle 15 alle 18.

Anche i lavoratori del settore privato devono essere reperibili tutta la settimana, compresi sabati e domeniche, ma le fasce orarie sono differenti e vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Durante le fasce di reperibilità, sin dal primo giorno in cui si ammala, il lavoratore in malattia deve restare a disposizione del medico fiscale. Al verificarsi della malattia, il dipendente è tenuto a comunicare la malattia al datore di lavoro e a recarsi dal proprio medico curante perché rediga ed invii all’Inps in tempo reale il certificato telematico.

Se il lavoratore si reca dal medico il giorno successivo alla malattia e la visita è ambulatoriale, perde il primo giorno di malattia; lo stesso accade nel caso in cui la visita non sia ambulatoriale, ma il lavoratore si presenti alla visita medica con oltre un giorno di ritardo dal verificarsi della patologia. Dunque il dipendente in malattia dovrà  dimostrare che queste prestazioni non potevano essere effettuate in un momento diverso, in modo da poter essere presente nel proprio domicilio di malattia durante le fasce orarie di reperibilità

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Chi non si presenta alla visita fiscale perde il 100% della retribuzione per i primi 10 giorni (a meno che entro 10 giorni non si presenti alla visita ambulatoriale, nel qual caso, a partire dal giorno della visita, la retribuzione viene ripristinata, ovviamente se viene effettivamente riscontrata la malattia); il 50% della retribuzione, per i giorni successivi al decimo; tutta la retribuzione, se non si presenta nemmeno al terzo controllo con licenziamento con o senza preavviso.

Modalità di svolgimento della visita fiscale

Il medico, subito dopo l’effettuazione della visita ed utilizzando una specifica modalità telematica approntata dall’Inps, redige il relativo verbale, che viene messo a disposizione del dipendente tramite un apposito servizio telematico; reso disponibile al datore di lavoro tramite un ambito dedicato del portale dell’Istituto previdenziale.

L’esito della visita, però, viene comunicato dal medico al dipendente seduta stante. E se quest’ultimo non concordi con la decisione assunta in merito dal medico, può contestarlo. Il medico, da parte sua, preso atto del dissenso espresso, invita il dipendente ad una successiva visita ambulatoriale, nel primo giorno utile.

Esonero dalle visite fiscali

Il dipendente è esonerato dalla visita fiscale solo in alcune ipotesi, come una malattia nelle quali è a rischio la vita del lavoratore, un infortunio sul lavoro, patologie per causa di servizio, una gravidanza a rischio, patologie collegate all’invalidità riconosciuta, se almeno pari al 67%, il ricovero ospedaliero o presso altra struttura sanitaria.

Se il medico curante riscontra una delle cause di esonero elencate, o se decida, in base ad altre serie motivazioni, di escludere il lavoratore dalla visita, deve contrassegnare il certificato telematico col codice E.

Se il dipendente malato, durante le fasce di reperibilità, deve assentarsi, è giustificato solo se l’assenza è dovuta a cause di forza maggiore o per sottrarre sé o un familiare da un pericolo grave, se l’interessato deve sottoporsi a visite mediche specialistiche o generiche, analisi, cure o terapie.

Non sono considerati casi giustificati di assenza al controllo del medico fiscale ipotesi quali malfunzionamento del campanello, breve assenza per compiere delle commissioni, o non essersi potuti alzare dal letto, in quanto vale il principio per cui il lavoratore è tenuto a mettere in atto ogni accorgimento possibile per consentire l’accesso al personale sanitario.

Polo unico Inps

Dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo unico per le Visite Mediche di Controllo (VMC)  che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva ad effettuare visite fiscali sia su richiesta dei datori di lavoro (pubblici e privati), sia d’ufficio (messaggio 9 agosto 2017, n. 3265).

Il decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75 dispone l’armonizzazione della disciplina dei settori pubblico e privato per quanto concerne le fasce orarie di reperibilità entro le quali possono essere effettuate le visite di controllo e la definizione delle modalità per lo svolgimento degli accertamenti medico legali.

Nel rispetto della normativa sulla privacy e il trattamento di dati sensibili, le informazioni e i giudizi medico legali – anche qualora conseguenti a visite disposte su iniziativa dell’Istituto – saranno messi a disposizione del datore di lavoro pubblico, comprese le assenze al domicilio, la mancata presentazione a visita ambulatoriale nonché il giudizio medico sulle giustificazioni di assenza per motivazioni medico-sanitarie.

Il vademecum della Uil Scuola

Nuove Modalita Di Svolgimento Delle Visite Fiscali Scheda Di Lettura Uil Scuola Rua

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Andrea Carlino

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