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Visite fiscali: disposizioni inapplicabili?

Mancano poco meno di tre settimane all’inizio dell’anno scolastico e in molte scuole si sta già lavorando per mettere a punto le procedure per applicare le nuove norme volute dal ministro Brunetta in materia di assenze e visite fiscali.
Con qualche (peraltro prevedibile) problema, tanto che sono in molti a pensare che le norme non saranno così facilmente applicabili come al Ministero dell’Economia pensano.
Il problema maggiore riguarda le assenze di un solo giorno, per le quali sarà di fatto impossibile ottenere i referti del medico fiscale.
Molte Asl, infatti, sostengono (legittimamente) che al momento della visita fiscale il dipendente deve già avere in mano il certificato del proprio medico di famiglia, in modo che si possa accertare che la prognosi sia congruente con la diagnosi e con le effettive condizioni di salute del dipendente.
Ma questa condizione non sempre si verifica in quanto non è detto che il medico di famiglia possa o intenda visitare il malato al suo domicilio già nelle prime ore della giornata; spesso, anzi, accade che l’insegnante (o il collaboratore scolastico) malato si rechi presso l’ambulatorio del proprio medico nel tardo pomeriggio, alle volte persino il giorno successivo se il medico non riceve tutti i giorni della settimana.
Senza contare il fatto che le Asl non sempre dispongono di medici a sufficienza per dare corse a tutte le richieste avanzate dalle scuole e dalle altre amministrazioni pubbliche del territorio.
Tanto che in alcune regioni gli assessorati alla sanità hanno già dato indicazioni alle proprie strutture su come affrontare la situazione.
In Piemonte, per esempio, la Regione sta suggerendo alle Asl di “sostituire” le visite fiscali al domicilio della persona ammalata con visite presso l’ambulatorio di medicina legale.
A questo punto nascono però altri intoppi: gli ambulatori di medicina legale sono generalmente ubicati solamente nel Comune sede della Asl e quindi per chi abita in altre località diventa particolarmente difficile e oneroso raggiungerli.
E’ probabile che buona parte di questi problemi saranno risolti facendo ricorso ad una “scappatoia” offerta dalla legge stessa che – al terzo comma dell’art. 71 – recita testualmente: “l’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative”.
Alle scuole, dunque, compete l’onere di “disporre il controllo” (peraltro la legge non usa una formula cogente, del tipo “devono necessariamente disporre”), ma non è detto che le Asl siano tenute a provvedere alla richiesta.
C’è quindi da credere che in molti casi l’intera vicenda si risolverà in un mero adempimento burocratico: le scuole – ovviamente per scritto e via fax, vista l’urgenza – chiedono alle Asl la visita fiscale, le Asl a loro volta rispondono (sempre per scritto) che la visita non può essere effettuata per mancanza di personale e tutto finisce lì.
Con buona pace del ministro Brunetta e di chi pensa che i problemi della Pubblica Amministrazione di questo Paese si possano risolvere ricorrendo alle grida manzoniane di buona memoria.
Reginaldo Palermo

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