I dipendenti pubblici si preparino: la riforma del testo unico della P.A., da realizzare entro sei mesi, porterà una bella “stretta” sulle sanzioni disciplinari e le visite fiscali.
Ad annunciarlo, dopo aver spiegato che è intenzione del Governo eliminare gli scatti automatici in tutti i comparti, è stato Angelo Rughetti, sottosegretario alla Funzione Pubblica, nel corso della trasmissione Rai “Uno Mattina” del 27 luglio.
Parlando degli aspetti di riforma del testo unico della Pubblica Amministrazione, Rughetti è tornato sui licenziamenti dei furbetti del cartellino: “stiamo lavorando per fare in modo che nel Testo Unico sul pubblico impiego ci siano altri procedimenti disciplinari che abbiano una corsia preferenziale rispetto al procedimento penale“.
Perché oggi, ha aggiunto, i due percorsi “sono sovrapposti” e questo “danneggia la verità, perché per arrivare alla fine del procedimento amministrativo, tra datore di lavoro e lavoratore, devo aspettare la conclusione di quello penale. Noi vorremmo che fossero distinti”.
Ma nella riforma della P.A. viene data anche la delega al Governo per realizzare un “polo unico, una struttura unica che si occupa di visite fiscali, che verranno ovviamente incentivate“, ha spiegato Rughetti. “A me non piace vedere che le statistiche sulle assenze per malattia nel pubblico sono molto più alte che nel privato“. E aggiunge, “mi piacerebbe non avere bisogno di strumenti coercitivi”, auspicando un “cambiamento culturale”.
Nel pomeriggio, sentito dalla commissione Lavoro della Camera, lo stesso sottosegretario ha specificato che ci saranno due squadre di medici Inps in campo per gli accertamenti sulle assenze per malattia. I medici presenti nelle cosiddette liste speciali ad esaurimento, come già previsto, effettueranno “le visite mediche di controllo domiciliare”, andando a casa del dipendente pubblico in questione.
Invece a un’altra squadra (si attingerà in questo caso alla selezione fatta dall’Inps per 900 nuovi medici) saranno affidate “attività di istruttoria” e “l’espletamento di visite ambulatoriali”, con focus sulla fase che precede il controllo domiciliare e su tutto il contorno (certificazioni di malattia, verbali delle visite). D’altra parte l’obiettivo è quello di controlli mirati ed efficaci. E tenendo sperati i due compiti, istruttoria e controllo domiciliare, si cerca di massimizzare il ‘tasso di rendimento’ delle visite.
Sulle assenze per malattia, comunque, la Scuola rimane decisamente al di sotto della media del pubblico impiego: gli ultimi dati nazionali annuali collocavano docenti e Ata sotto i 9 giorni di assenza annui, contro quasi 20 degli impiegati pubblici.
Anche in questo caso, come per gli scatti di anzianità, è auspicabile che al Governo si valuti bene se applicare o meno la “stretta” pure alla Scuola, che ha delle caratteristiche molto particolari: altrimenti l’esperienza negativa della Legge Fornero, estesa erroneamente al comparto Istruzione con effetto immediato – bloccando per anni migliaia di insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici pronti ad andare in pensione – a cosa è servita?
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