Per risolvere la questione delle visite fiscali (e del mancato pagamento delle stesse da parte delle scuole) la Regione Piemonte ha escogitato una soluzione intelligente che quasi certamente troverà imitatori al nord, al centro e al sud.
Con una direttiva indirizzata alle Asl ha detto all’incirca questo: “Le visite fiscali sono un nostro obbligo, ma poiché anche le casse regionali non sono floride adottiamo un sistema semplice: diamo la precedenza alle visite richieste dalle scuole che si impegnano a pagarci le nostre prestazioni senza fare troppe storie”.
E così in questi giorni le scuole sono state informate dalla Asl di riferimento che quando si avanzano richieste di visite fiscali è necessario impegnarsi a pagare la relativa parcella; in tal caso la visita ha priorità assoluta.
Se la scuola non fa questa dichiarazione, la visita può essere ugualmente fatta, ma a condizione che l’Asl abbia personale a sufficienza per evadere la richiesta.
Quindi l’Asl non si rifiuta di fare la visita (un rifiuto potrebbe essere considerata una omissione in atto d’ufficio) ma semplicemente si limita a dichiarare di non poterla effettuare per carenza di personale o perché il personale medico era impegnato in compiti diversi e prioritari.
Cosa succederà quindi d’ora in avanti in Piemonte (e quasi certamente anche in altre Regioni) ? E’ presto detto.
Le scuole faranno richiesta di visita fiscale per ogni assenza (anche di un solo giorno) del personale, esattamente come prevede la legge, ma non potranno assicurare di essere in grado di liquidare la parcella dell’Asl.
A questo punto gli uffici di medicina legale dell’Asl metteranno “in coda” la richiesta della scuola che potrebbe essere evasa in ben poche circostanze.
La legge verrà rigorosamente rispettata, peccato che il personale delle segreterie scolastiche sarà costretto a riempire moduli di richieste di visite fiscali ben sapendo di svolgere un lavoro inutile; a loro volta gli uffici delle Asl dovranno “acquisire agli atti” le richieste delle scuole, protocollarle, ecc…
Con buona pace del piano del Governo sulla semplificazione amministrativa e sulla progressiva eliminazione del supporto cartaceo, il risultato sarà esattamente l’opposto.
Forse prima di scrivere il testo del terzo comma dell’articolo 71 della legge 133 (quello appunto che prevede l’obbligatorietà delle visite fiscali anche per assenze di un solo giorno) non sarebbe stato male riflettere un po’ più.