Sulle super-pensioni il Partito Democratica fa e disfa: prima propone la legge di taglio dei vitalizi, poi la insabbia per mantenere in piedi il privilegio.
Ad attaccare duramente il Pd, in una nota congiunta, sono i capigruppo M5S di Camera e Senato, Simone Valente ed Enrico Cappelletti.
Secondo i pentastellati, “il Pd getta la maschera: nessuna rinuncia al privilegio. La legge che taglia le pensioni privilegiate, come noi avevamo denunciato, sarà insabbiata al Senato, per stessa ammissione degli esponenti dem. Richetti e tutti i parlamentari democratici dovrebbero vergognarsi, perché continuano a prendere in giro i cittadini italiani”.
Per Valente e Cappelletti, stiamo assistendo ad “bluff, come quello delle altre forze politiche, ormai è chiaro a tutti. Il Pd vuole affossare una proposta di legge del Pd che, solo grazie alle battaglie e all’insistenza del MoVimento 5 Stelle, è arrivata all’attenzione della Camera”.
“Ricordiamo, infatti che, pur di accelerare l’iter parlamentare del taglio delle pensioni privilegiate, noi abbiamo rinunciato alla quota riservata all’opposizione, per smascherare la melina dem e far approvare la legge”.
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La conclusione, per i due “grillini” è inevitabile: “il Pd non vuole rinunciare al privilegio” dei vitalizi e starebbe solo svolgendo una sottile operazione per salvare l’immagine e mantenersi più voti possibili.
Intanto, da alcuni giorni non si parla più di innalzamento del tetto a 67 anni a partire dal 1° gennaio 2019.
Si rimane fermi alle due posizioni: da una parte il Governo, per il quale i margini di trattativa sono ridotti al minimo, perché l’Esecutivo ha fatto altre scelte di investimenti, indirizzate all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; dall’altra i sindacati, che ritengono ancora fattibile stoppare l’innalzamento della soglia, anche perché nel 2015 l’aspettativa di vita ha fatto inaspettatamente registrare un’inversione di tendenza.
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