Vittorio Sgarbi continua a parlare di scuola. Stavolta il critico d’arte e personaggio televisivo, candidato all’interno della coalizione di centro-destra al Senato nel collegio di Bologna, dove sfiderà Pier Ferdinando Casini, ne ha discusso in un’intervista a Tg Zero, Su Radio Capital, nella puntata del 31 agosto.
Il vulcanico Sgarbi innanzitutto ha parlato del suo possibile futuro da Ministro dell’Istruzione nel caso in cui vincesse la coalizione di destra, di cui qualche settimana fa si è parlato. “Non ho l’ambizione di diventare Ministro dell’Istruzione. Per questo ruolo sarebbe perfetto il senatore Pera. Io vorrei fare il Ministro dei Beni Culturali per salvare il patrimonio artistico dalle mani di barbari ed incapaci”, ha chiarito Sgarbi, facendo il nome di Marcello Pera, filosofo e accademico candidato per il Senato nel collegio uninominale di Sassari e come capolista nel plurinominale Campania 1 per Fratelli d’Italia.
Sgarbi poi è stato punzecchiato dal conduttore Edoardo Buffoni a proposito della sua singolare proposta, esposta su Twitter una settimana fa, di modificare l’orario di apertura quotidiana delle scuole, posticipandolo dopo le ore 10 del mattino. Il critico d’arte ha risposto alle critiche che si sono sollevate soprattutto da parte di molti genitori, che hanno notato che se questa proposta diventasse realtà per molti sarebbe difficoltoso conciliare gli orari di ingresso al lavoro e quelli di entrata a scuola dei propri figli, soprattutto se devono accompagnarli.
“Capisco i problemi di chi lavora. Ma parlo dei ragazzi più grandi. Immaginate di doversi alzare presto al mattino e fare ore di pullman per vedere un professore addormentato. Si tratta di un principio diverso: la scuola dovrebbe essere aperta, dove si può arrivare quando si vuole. Prima delle 10 non si pensa nulla. Leopardi pensava dalle 11 in poi. Proust ha scritto la Ricerca del Tempo Perduto di notte”, ha risposto. Insomma, secondo Sgarbi è più importante andare a scuola rilassati, con la mente più disposta ad imparare, rispetto a questioni logistiche e organizzative.
“Il tempo non deve essere forzato, rigoroso ma morbido. Se il pensiero è scomodo spigoloso, ti pungi, ti fai del male. Il pensiero deve essere riposato”, ha ribadito.
Sgarbi ha pure dichiarato che, se diventasse Ministro dei Beni Culturali, il suo obiettivo sarebbe tenere i musei aperti tutta la notte. E, soprattutto, rendere la loro fruizione gratuita. “La visione strumentale del patrimonio artistico è da incapaci. Il biglietto non può essere il modo per far vivere il museo. Il museo gratis è civiltà”, ha detto.
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