I lettori ci scrivono

Viva il lavoro di squadra, abbasso le ipocrisie e le pratiche scorrette tra colleghi

Tra le “specialità” tipiche della scuola italiana c’è quella del “ruffianaggio”, una condizione veramente brutta e odiosa che getta discredito tra i docenti e mina seriamente la buona immagine dell’istituzione scolastica.

E ormai, una prassi parlare male dei colleghi e soprattutto andare a riferire ai superiori ciò che si è ascoltato, ovviamente, cambiando, secondo il proprio tornaconto, la realtà dei fatti, mettendo in giro illazioni e frasi che non corrispondono al vero.

Questo fattore influenza maggiormente il genere femminile, spesso avvezzo a criticare e a “ruffianare” contro altre persone ignare di una certa situazione.

Bisogna, però, dire che in misura minore, la pratica del “ruffianaggio”, coinvolge anche il genere maschile che si mostra meno avvezzo a “vedere” senza andare successivamente a riferire ai superiori.

Vi è poi una prassi, anch’essa tutta femminile (perché la scuola è quasi tutta composta di maestre e professoresse) che quando si incontrano nei corridoi della scuola per la brevissima pausa, usano disporsi in cerchio o in semicerchio e mettere a punto una ormai classica operazione del “taglia e cuci” nei riguardi di colleghi.

Quindi “ruffianaggio” e “zingaraggio” sono molto controproducenti al clima disteso e sereno che si dovrebbe respirare tra le mura della scuola perché, se queste pratiche non esistessero affatto, il lavoro del docente influirebbe positivamente sia sul rendimento degli alunni che sui rapporti interpersonali che si instaurano tra i docenti.

È bene, quindi, pensare a costruire un bel lavoro di squadra, a progettare le attività tutti all’unisono senza criticare l’operato degli altri. Soltanto in questo modo possiamo far sì che la scuola cresca!

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Passweb, competenza delle scuole? Cosa dice il Ministero? Risponde l’esperta

Dalle ore 12 del 14 novembre, e fino al 13 dicembre saranno aperte le funzioni per la…

19/11/2024

Stefano De Martino: “Non vizio mio figlio, se mi chiede qualcosa lo faccio aspettare, le cose non si ottengono schioccando le dita”

Stefano De Martino, 35 anni, conduttore del programma di Rai1 "Affari tuoi", sta vivendo uno…

19/11/2024

Excelsiorienta: orienta la tua scelta

Quante volte gli studenti insieme a docenti e genitori si trovano ad affrontare il momento…

19/11/2024

Docente accetta supplenza all’isola di Capraia: “Non sapevo dove fosse. Una cosa è certa, non lo faccio per soldi”

Una storia particolare quella di un docente di 32 anni che, per insegnare, si è…

19/11/2024

Valutazione alunni primaria: arriva l’ordinanza con i giudizi sintetici; si cambia con il secondo quadrimestre

Con un parere ampio e accurato il CSPI interviene sullo schema di ordinanza ministeriale che…

19/11/2024