Attualità

Vivere negli spazi chiusi pesa su benessere e umore, la scuola nella lista nera

La scienza sostiene che vivere negli ambienti chiusi pesa negativamente sul benessere e sull’umore: la scuola è uno degli ambienti che rientrano in tale contesto. Lo dicono i dati numerici: gli italiani, infatti, trascorrono in totale il 90% del proprio tempo all’interno di spazi chiusi, e per circa 22 ore al giorno si ritrovano in ambienti indoor, dall’abitazione privata all’ufficio o alla scuola, passando per palestre, supermercati, negozi. I dati sono stati resi pubblici dall’Accademia Italiana di Biofilia, che sul tema ha organizzato per martedì 17 settembre una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla quale parteciperà anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto.

Di ambiente inadatto allo studio si è parlato a lungo questa estate: a causa della mancanza di condizionatori d’aria, a giugno e settembre nelle classi dei nostri istituti scolastici si soffre infatti tantissimo il caldo.

il Coordinamento Nazionale Diritti Umani, proprio perché “moltissime scuole non dispongono dei climatizzatori nelle aule scolastiche” ha chiesto “di modificare i calendari regionali posticipando l’apertura delle attività scolastiche all’inizio di ottobre/fine di settembre”. Anche da un sondaggio della Tecnica della Scuola è emerso che il 90% degli addetti ai lavori soffre questa situazione e sarebbe contento di fare slittare l’avvio delle lezioni di almeno qualche giorno.

“L’eccessivo tempo trascorso al chiuso ha impatti negativi sulla qualità della vita e sul benessere psico-fisico delle persone – ha detto Rita Trombin, presidente Aib – . La comunità scientifica internazionale è da tempo concorde sull’esigenza di integrare elementi naturali negli ambienti costruiti allo scopo di migliorare il benessere sociale, ambientale ed economico. In tal senso la biofilia e il biophilic design rappresentano un’opportunità per incrementare la qualità della vita delle persone, ottimizzare le risorse e promuovere un futuro sostenibile”.

Recenti studi hanno dimostrato ad esempio che negli uffici dove è stato creato un ambiente attento al benessere delle persone inserendo elementi naturali (ampie finestre, piante, ventilazione) la produttività aumenta in media dell’11% e la qualità delle performance dei lavoratori cresce tra il 10% e il 25%; lo stress si riduce in media del 37% e l’assenteismo del 16%.

“Quando c’è attenzione al benessere, a scuola la velocità di apprendimento degli studenti aumenta fino al 26%, la capacità di concentrazione del 15%, mentre la biofilia negli ospedali riduce del 34% l’ansia dei pazienti e velocizza del 18% i tempi di guarigione”, ha concluso l’Aib.

Alessandro Giuliani

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