Il Comitato tutela docenti precari #NO DISCRIMINAZIONE GAE INFANZIA con questa lettera intende ribadire il proprio ruolo come soggetto primo nella continua azione di rivendicazione, in ogni sede preposta ed opportuna, dell’ organico di potenziamento per la scuola dell’infanzia esclusa dalla legge 107.
Tale azione, iniziata fin dalla pubblicazione della bozza della legge 107, non ha mai giocato al ribasso sul possibile appalto del ruolo dei docenti della scuola dell’infanzia, è sempre stata incardinata sul segmento 3/6 anni accettando soltanto nell’ultimo periodo, dopo chiarimenti da più parti intervenuti, il progetto 0/6 come forte cornice pedagogica di sinergie educativo didattiche per l’infanzia.
Se all’inizio la nostra rivendicazione del potenziamento è stata un atto per voce sola, all’oggi, dopo le azioni intraprese dal Comitato stesso in questo arco di tempo, essa si è trasformata in una pressante richiesta corale sia politica che sociale per voce di esponenti sindacali.
Il Comitato ritiene fondamentale intervenire con tale lettera perché da quando la parola potenziamento per la scuola dell’infanzia è comparsa sui social network, ha preso forma in convegni e dibattiti pubblici a tema specifico o sulla scuola in generale, abbiamo assistito a scelte opportunistiche di promozione dello stesso che lascerebbero senza parole lo stesso Niccolò Machiavelli.
Tali prese di posizione riguardano persone che fino a ieri osteggiavano e boicottavano tale organico potenziato, consideravano il progetto 0/6 morto ed inattuabile, ed oggi si ergono a paladini e depositari dell’ attuazione dello stesso.
Ma non è e non sarà così. Agli opportunisti dell’ultima ora, schieratisi soltanto per interesse strettamente personale, non si deve nulla e vi spieghiamo perché.
- Non è esistita una fase B di assunzioni su posto comune per i docenti delle Graduatorie ad esaurimento della scuola dell ‘infanzia statale. Non c’erano posti liberi a ruolo.
- L’organico potenziato DEVE riguardare, come è successo per le altre Graduatorie ad esaurimento coinvolte nella fase C delle assunzioni sancite dalla legge 107, soltanto gli aspiranti presenti a pieno titolo nelle stesse.
- In vista dell’ennesima mobilità straordinaria già presente in legge di stabilità e che sopprime anche quest’anno, in via eccezionale, il vincolo triennale di permanenza nella sede provinciale dell’assunzione in ruolo, la procedura di assunzione delle GAE INFANZIA sul potenziamento DEVE essere attuata a gennaio ( fattibile visto che la legge di stabilità si incardina sull’anno solare e non scolastico e che il censimento alunni scuole dell’infanzia è in dirittura d’arrivo) per permettere a tutti di concorrere sullo stesso piano come avvenuto per le altre GAE.
- Tutti i colleghi/e assunti sul potenziamento potranno gradualmente essere riassorbiti a copertura dei futuri pensionamenti ordinari o straordinari ( che avverranno con l’ APE) già dal 1 settembre 2017, sia su posto comune o sostegno se specializzati. Senza quindi aumentare gli oneri finanziari per gli organici.
Il Comitato ricorda che se quanto sopra descritto non venisse attuato (anche se sappiamo che tutto questo è preso in carico nella legge di stabilità), si consumerebbe un’ennesima discriminazione contro i docenti precari delle GAE INFANZIA e questo accelererebbe i tempi del fascicolo di infrazione già aperto dalla Comunità e dalla Corte Europea. Oltre al fatto che, come riportato da moltissime testate specializzate online e cartacee, c’è da rimediare anche al pasticcio delle assunzioni delle GM INFANZIA 2012.
Il Comitato tutela docenti precari #NO DISCRIMINAZIONE GAE INFANZIA, con tutti/e suoi iscritti e sostenitori, non ha mai mollato nemmeno nei momenti più bui, nemmeno quando sono stati evidenti abusi di legge e violazione dei diritti dei docenti precari delle GAE INFANZIA. Abusi e violazioni ancora privi di giustificazione e motivazione perpetrati contro 16.500 persone. Persone NON numeri.
Volere è potere. Ed oggi più che mai in tanti lo vogliono e quindi possono.
Il Comitato ci ha creduto per primo e continuerà a fare tutto quanto potrà per colmare una discriminazione che all’oggi non ha più ragion d’essere nemmeno secondo il bilancio dello Stato.
Senza opportunismi, senza azioni al ribasso. Per la nostra dignità professionale e soprattutto per il diritto all’istruzione degli alunni della scuola dell’infanzia all’oggi quotidianamente messo in discussione dall’applicazione di norme che non le si confanno.