Il docente poco accorto, e forse pure dall’animo di poeta (o no?), insegna al liceo psicopedagogico di un paesino vicino a Novara, ma quella frase su Fb ha scatenato la psicosi della bomba. E così alcuni suoi colleghi hanno pensato che l’insegnante in questione il liceo lo volesse far saltare in aria, visto che si fanno brillare le mine e le bombe, ma si può pure fare “brillare” la gioia di insegnare e recarsi in classe con socratica aspettativa e festosità.
Tuttavia la liceo hanno dato ascolto alla prima ipotesi, quella delle bombe, e così sono arrivati i carabinieri.
Ora l’insegnante rischia: la Procura aprirà un’inchiesta per procurato allarme, mentre la scuola ha avviato un processo disciplinare nei confronti dell’incauto insegnante. Quando si scrive su Facebook bisogna dunque stare attenti, scartando qualsiasi riferimento ad atti o intenzioni o pensieri, poetici o meno, che possono provocare brillantezze di pericolose fantasie.
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